Il Gela batte la Juve Stabia al Menti. E Manniello si dimette

Una volta il Menti era il fortino delle vespe, dove la Juve Stabia abbatteva le grandi squadre, era difficilissimo conquistare punti a Castellammare. Ma erano altri tempi. Ora il Menti è terra di conquista.

Gli stabiesi falliscono la possibilità mantenersi al centro classifica e, per la terza volta in 5 giornate, il Menti viene espugnato. Stavolta tocca al Gela fare bottino pieno in via Cosenza, grazie al gol di Docente al 20’ della ripresa.

C’è tanto rammarico, non è possibile perdere così, Braglia deve fare un mea culpa, e la società deve intervenire, alzare la voce. Il tecnico ed i giocatori devono essere chiamati a rapporto, perché la squadra non sta convincendo e, a parte la partita col Siracusa, le vespe non riescono a tenere il campo per tutti i 90 minuti. Come ogni domenica gli esterni non sono capaci di mettere un cross in aerea senza che questo vada agli avversari. I tifosi meritano di più, perché la Juve Stabia è una squadra che non combatte, molto fragile, che dopo aver incassato un goal non ha la capacità di reagire. Non bisogna dire che siamo all’inizio del campionato, perché i punti persi all’inizio difficilmente si recuperano.

Mister Braglia ha sbagliato la lettura di questa partita. Neanche le sostituzioni hanno convinto, e c’è anche un caso, quello del giocatore Mbakogu, anche oggi partito dalla panchina ed entrato solo ad una ventina di minuti dalla fine.

A fine gara il presidente Manniello ha rassegnato le due dimissioni: «A fine gara alcune persone in tribuna mi hanno chiamato “ladro”, e per me questo è il colmo, visti gli esborsi economici fatti da me e Giglio. Solo grazie ai nostri sacrifici la Juve Stabia non è fallita».

Non c’è che da condannare questo episodio grave che ha riguardato il Presidente della Juve Stabia, anche se la tifoseria a fine gara ha ribadito che vuole più orgoglio e impegno dai calciatori. I veri tifosi conoscono la realtà dei fatti, quindi Manniello non deve farsi abbattere da 4 persone.

Per quanto riguarda la partita le vespe sono partite a mille, ed il Gela nel primo tempo è stato a guardare, incapace di uscire dalla propria metà campo. Poi nella ripresa le vespe sono calate, e i siciliani hanno saputo sfruttare l’unica vera occasione da rete, con Docente. A quel punto, però, gli stabiesi sono stati incapaci di reagire.

Antonino De Simone

Juve Stabia (3-4-3): Fumagalli 6; Maury 5,5, Mezavilla 6, Fabbro 5; Di Cuonzo 5, Cazzola 6, Davì 5,5 , Pezzella 5 (27’st Mbakogu 5); Tarantino 5,5 (27’st Valtulina 5), Corona 5,5, Raimondi 6 (18’st Albadoro 5,5). A disp.: Panico, Marano, Siragusa, Pitarresi. All.: P.Braglia 5

Gela (4-4-2): Nordi 6; Petrassi 6,5, Porcaro 6, Cardinale 6,5, Piva 6 (19’st Puccio 6); Stamilla 6,5, D’Amico 6, Piano 6, Bigazzi 6; Docente 6,5 (47’st D’Anna sv) , Franciel 6,5 (32’st Vegnaduzzo sv). A disp.: Maraglino, Avantaggiato, Giardina, Cunzi. All.: N.Provenza 6,5

Arbitro: Santonocito di Abbiategrasso

Marcatore: 20’ st Docente (G)

Ammoniti: Davì (J) , Porcaro (G), Di Cuonzo (J), Mbkogu (J) , Fabbro (J)

Note: spettatori 1298con rappresentanza di circa 30 tifosi siciliani (paganti 637, abbonati 661 per un incasso totale di 11.861,63 euro) . Angoli 10-1 .Recupero 2’ pt, 5’ st.

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