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Discarica di Terzigno: carica della polizia, feriti e contusi. Nella notte autocompattatori danneggiati

Nuovi momenti di tensione, cariche delle forze dell’ordine e feriti a Terzigno, lungo la strada che porta alla discarica. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno rimosso il blocco composto da circa duecento persone che impediva agli autocompattatori di portare la spazzatura nella discarica. Uno dei manifestanti si è lanciato sotto una camionetta della polizia per impedire agli agenti di proseguire. Altre due camionette e un’auto dei carabinieri, seguite da numerosi uomini delle forze dell’ordine, hanno rimosso il blocco, mentre i manifestanti che si opponevano gridavano “resistenza”. A quel punto è partita la carica, alla quale i manifestanti hanno risposto con una fitta sassaiola, lancio di bottiglie e un enorme falò per sbarrare la strada agli agenti. Due poliziotti e un carabiniere sono rimasti feriti: portati in ospedale, le loro condizioni non sarebbero gravi. I comitati riferiscono, invece, che tre donne sono rimaste contuse da manganellate al volto. Dopo la carica, è ritornata la calma, anche se i cittadini restano in presidio permanente. La tensione è ancora alta. Già durante la notte, comunque, alcuni autocompattatori sono stati danneggiati dai dimostranti in via Passanti a Boscoreale. Intorno alle 6, in via Zabatta, la strada che conduce alla discarica di Terzigno, i manifestanti hanno istituito alcuni blocchi stradali che poi sono stati teatro degli scontri. Proprio a causa dei blocchi oltre centro autocompattatori non avevano ancora scaricato i rifiuti nella discarica di Terzigno, dopo aver atteso tutta la notte al casello di Palma Campania.

A causa del mancato sversamento, il Comune di Napoli resta invaso dai rifiuti. E il sindaco partenopeo, Rosa Russo Iervolino, ha scritto una lettera indirizzata al premier Berlusconi, ai sottosegretari Letta e Bertolaso, ai presidenti di Regione Campania e Provincia di Napoli, al generale Morelli, coordinatore dell’unità operativa per l’emergenza rifiuti, nonchè al prefetto di Napoli.  «L’impossibilità di conferimento presso la discarica di Terzigno – ha scritto la Iervolino – ha impedito di smaltire notevoli quantità di rifiuti che ora giacciono lungo le strade della città. Tale quantità è giunta oggi a 520 tonnellate alle quali vanno aggiunte le 600 tonnellate contenute in 80 compattatori carichi di rifiuti che non hanno potuto essere conferiti. Si tratta di un grave rischio igienico e sanitario e di un pericolo per l’ordine pubblico che richiedono l’immediato intervento delle autorità nazionali e locali».

«Ogni atto di forza come quello di questa mattina – afferma Stella Bianchi, responsabile ambiente della segreteria del Partito Democratico – è il segno del fallimento del governo Berlusconi. Un governo che aveva dato poteri straordinari al commissario Bertolaso per risolvere l’emergenza rifiuti in Campania, e che invece non e’ riuscito a mettere in sicurezza la gestione ordinaria del ciclo dei rifiuti. Se nella città di Napoli, centro compreso – continua Bianchi – ci sono ancora cumuli di spazzatura sulle strade la colpa è del governo, che non ha avviato un percorso fatto di riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata, impianti di trattamento. Non si può pensare di risolvere l’aggravarsi del problema ignorando le legittime preoccupazioni degli abitanti di quelle zone per la propria salute e per quella dei loro figli. E sottovalutando la necessità di salvaguardare il Parco nazionale del Vesuvio. Il governo – conclude l’esponente Pd – si impegni a ricostruire un clima di dialogo e di partecipazione con le comunità interessate, cominciando finalmente a dire la verità su ciò che ha fatto e sul perché l’emergenza è riesplosa così drammaticamente».

«Gli scontri violenti di stamane tra polizia e manifestanti- commenta Francesco Emilio Borrelli commissario regionale dei Verdi – sono preambolo di violenze, secondo noi, molto più gravi. Siamo preoccupatissimi e vogliamo che prevalga il buonsenso e la battaglia propositiva della stragrande maggioranza dei cittadini che protestano che sono persone perbene e non violente».

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