Castellammare, le associazioni si appellano al Prefetto: “Dal sindaco un silenzio preoccupante sulla Reggia”

La mancata discussione nella seduta del 15 ottobre del Consiglio comunale, per mancanza del numero legale, delle problematiche legate alla gestione della Reggia di Quisisana è un segnale molto preoccupante. I beni culturali di Castellammare non possono essere considerati un di più, come l’assenza della maggioranza dei consiglieri comunali fa ritenere. Il coordinamento per la cultura di Castellammare di Stabia esprime vivo rincrescimento perché l’Amministrazione comunale ancora una volta non dice cosa sta facendo per fare di Quisisana la sede della Scuola di alta formazione per il restauro e il Museo archeologico di Stabiae. E la preoccupazione è ancora maggiore perché la maggioranza del sindaco Bobbio non ha ritenuto di mettere all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale convocato per il 25 ottobre, per quanto è dato sapere, la mozione sulla Reggia di Quisisana, che doveva essere discussa nell’ultima seduta saltata alla fine per le assenze dei consiglieri. Come associazioni culturali esprimiamo la nostra viva preoccupazione. Abbiamo pertanto scritto nei giorni scorsi al Prefetto di Napoli, Andrea De Martino, per segnalargli il comportamento dell’Amministrazione comunale di Castellammare che dallo scorso 26 luglio non ci risponde sul tema della Reggia e della biblioteca all’ex Fascio. Il silenzio è veramente assordante, la mancanza di attenzione per le 12 associazioni culturali segno di scarsa sensibilità. Ci auguriamo che il Sig. Prefetto riesca a capire per quale motivo il Sindaco di Castellammare tace sulla Reggia di Quisisana: non ha cose da dire? Si sta lavorando per dare seguito agli accordi e onorare il finanziamento CIPE da 16 milioni di euro per il restauro dell’edificio? Si eviterà di ospitare nella Reggia manifestazioni che nulla hanno a che vedere con la storia del monumento e con le funzioni per la quale è destinata, manifestazioni che potrebbero svolgersi in altri luoghi della città? Attendiamo fiduciosi una risposta. È sbagliato separare i destini degli scavi di Stabie da quelli della Reggia di Quisisana. La Scuola di Alta formazione per il Restauro, il Museo archeologico di Stabiae e la nuova biblioteca nell’ex Fascio sono elementi fondamentali per la crescita culturale di Castellammare di Stabia e per il potenziamento della sua offerta turistica. Nel documento di luglio 2010 come Coordinamento per la Cultura di Castellammare abbiamo scritto: “non c’è più tempo da perdere. Occorre costruire un sistema di tutela e valorizzazione dei beni culturali stabiesi, all’interno del quale rientra anche l’importantissimo patrimonio archeologico, rappresentato dalle ville romane di Varano. Si tratta di dare attuazione a importanti accordi sottoscritti con il Ministero per i Beni e le attività culturali, la Regione Campania e la Provincia di Napoli”.

Il Coordinamento per la Cultura di Castellammare di Stabia

(Associazione Idea Città; Centro Cultura e Storia di Gragnano e dei Monti Lattari; Archivio Fotografico Parisio di Napoli; Comitato per gli Scavi di Stabia Fondato nel 1950; Archeoclub d’Italia – sezione di Castellammare; Associazione Pronatura Stabia; Associazione Nazionale Insegnanti Lingue Straniere; Associazione Italiana di Cultura Classica – delegazione di Castellammare; Gruppo del Libero Ricercatore.it; Gruppo “Achille Basile – Le Ali della Lettura”; associazione Arsnea Didattica e Cultura)

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