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Scafati: Aliberti va alla conta. Alta tensione nella maggioranza sull’esito del voto di fiducia

Nel prossimo consiglio comunale previsto per il giorno ventuno Ottobre presso la sala Auditorium della Biblioteca comunale, il sindaco Aliberti ha fatto indicare la mozione di fiducia/sfiducia al proprio operato, quale primo punto dell’ordine del giorno, a seguire, gli altri. Forti, fortissime, sono state le tensioni accumulate nelle ultime settimane dallo stesso Sindaco e dall’intera coalizione di centro-destra, che ormai sembra sempre più un’insieme di anime “perse”, senza un barlume di progetto comune, divisi su tutto. A questo punto lo scenario politico sul futuro di Aliberti e dell’intera coalizione di centro-destra si tinge sempre di più di giallo, la sua sopravvivenza dipenderà in parte dall’atteggiamento del  gruppo “Arechi”, che, in barba alle previsioni, continua a crescere sempre di più all’interno dell’assise cittadina, forte dell’appoggio del Presidente Della Provincia di Salerno l’on. Edmondo Cirielli, già pronto, dicono i beni informati, per il dopo-Aliberti con un proprio candidato, ed in parte da sospette “defezioni” che si potrebbero verificare all’interno dello schieramento di maggioranza al momento del voto di fiducia/sfiducia.   Avevamo già scritto che nonostante l’apparente tranquillità numerica che i ventidue consiglieri di maggioranza assicuravano allo stesso  Aliberti, ciò che si è verificato durante l’assise cittadina del cinque Ottobre scorso con l’astensione del gruppo “Arechi” (forte di ben cinque consiglieri) sulla votazione della variante di bilancio, accompagnata da alcune “defezioni sospette”,  hanno scombussolato tutti i piani del Sindaco, rischiando in quella occasione, anche di finire sotto. Intanto le opposizioni  stringono quotidianamente in assedio il Sindaco sulla questione “morale”, dalle assunzioni “sospette” nella Ge.Set. S.r.l. , società che si è aggiudicata la riscossione dei tributi comunali per ben nove anni, alla situazione in cui è scivolato il vice-sindaco ed assessore al patrimonio e bilancio Giacinto Grandito,  nell’episodio della vendita, (mediante la formula della transazione tra privati) di una “Cappella Gentilizia” alla propria consorte per “soli ventiquattromila euro”. Lo scontro con l’opposizione si è poi acuito con l’episodio domenicale, tutto ancora da chiarire, relativo alla distribuzione da parte del PD cittadino, di volantini inneggianti alle “dimissioni” del Sindaco, e repentinamente fatti “sequestrare” dallo stesso Aliberti mediante l’azione della polizia municipale. L’increscioso episodio ha avuto poi l’epilogo con  la susseguente audizione di tutto il PD cittadino presso il Prefetto di Salerno per chiedere il “rispetto” delle proprie iniziative alla più rappresentativa autorità governativa sul territorio. Altre difficoltà che appaiono all’orizzonte di Aliberti sono da ricercare nell’attuale composizione della maggioranza che oggi lo sostiene, (notevolmente diversa da quella eletta dai cittadini), probabilmente non proprio amalgamata dopo le ultime campagne acquisto fatte, e con il conseguente transfugo di ben quattro esponenti del centro sinistra nell’attuale centro destra. Parte proprio da lì questo mal di pancia che sta logorando  l’attuale maggioranza di centro destra, insieme alla mai interrotta  guerra sotterranea tutta interna al PDL tra l’ala di Aliberti e l’ala di Cirielli. Ed ancora, altro motivo di contesa,  la scelta dei componenti dei membri del consorzio farmaceutico intercomunale, la scelta del nuovo presidente della terza municipalizzata cittadina, quella Scafati Solidale che da poco ha aperto i battenti, le manovre correttive al Bilancio Comunale, l’anticipo di cassa operato sul Bilancio per salvare “Scafati Sviluppo” ed il progetto di riqualificazione dell’Ex-Copmes, le continue “liti” sul Piano Urbanistico Comunale, l’enorme tassazione riversata sui poveri contribuenti di Scafati, etc.  Questa improvvisa implosione della coalizione di maggioranza manderà a casa Aliberti?  Alla fine della conta, prevista per giovedì  ventuno Ottobre, sapremo come è andata a finire.

Paolo Celiberti

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