Di seguito pubblichiamo per intero il comunicato diramato dalla Ecological Service, che si dice “costretta ad abbandonare il Comune di Volla”, in cui era affidataria del servizio di igiene urbana e di gestione della raccolta differenziata dal mese di giugno.
Il fatto assume una gravità ancora più forte se si considera che la Ecological Service opera in altri cinque Comuni della Campania, ed è conosciuta come “azienda dei giovani”, grande realtà del Mezzogiorno che offre lavoro ad oltre trecento dipendenti, e modello di riferimento per aver raggiunto percentuali eccellenti di raccolta differenziata nei Comuni in cui gestisce il servizio. Perché a Volla è stata interdetta all’azienda la regolare continuazione del servizio? Cosa c’è stato dietro l’accanimento contro la Ecological Service? Per comprendere la gravità di quanto accaduto è necessario tornare indietro a qualche giorno fa. I rappresentanti dei lavoratori in forza al cantiere di Volla avevano proclamato uno sciopero di due giorni, ufficialmente per un ipotetico ritardo nella consegna della busta paga e dei contributi di Settembre, fatto non verificato. Ai lavoratori integrativi inviati dalla Ecological Service “… veniva di fatto bloccato l’accesso alle mansioni a causa di minacce ricevute dai lavoratori scioperanti nel cantiere di Volla”, come denunciato alle autorità competenti. Sta di fatto che nella circostanza i dipendenti vollesi hanno reso volutamente ingestibile la situazione e il cantiere di servizi, impedendo la raccolta dei rifiuti urbani a Volla il giorno 16 ottobre. È possibile che dietro a tale condotta ostile palesata nello sciopero si celi la propensione dei dipendenti a favorire l’affidamento dei servizi di igiene urbana a un’altra nuova ditta? Tale domanda appare lecita in quanto se da un lato vi è stata ostilità da parte dei dipendenti, va sottolineato anche l’atteggiamento sfavorevole assunto da parte dell’Ente appaltante (Amministrazione comunale). In realtà la chiusura verso un altro soggetto a cui affidare i servizi di igiene urbana veniva già testimoniata dal ritardo nell’applicazione dell’interdittiva antimafia all’ATI Ecologia SA.BA. S.r.l./Langella Mario S.r.l., che obbligava i obbligava i Comuni i quali avevano rapporti con la società a rescindere immediatamente i contratti con quest’ultima. Per ciò che riguarda la condotta assunta nei confronti della Ecological Service, basti pensare che dal mese di Luglio l’Ente appaltante non provvede a liquidare le legittime competenze (i canoni mensili) all’azienda, nonostante quest’ultima abbia sempre presentato la documentazione richiesta (DURC – Documento Unico di Regolarità Contributiva). Ad ogni modo, va sottolineato, nonostante non ricevesse i canone mensili concordati per il servizio di igiene urbana, la Ecological Service ha sempre corrisposto ai lavoratori in forza al Comune di Volla sia i salari che le buste paga e i contributi nei tempi opportuni. L’ostilità di parte dell’Ente appaltante emerge inoltre dalle numerose contestazioni che sono state mosse all’azienda per presunte inadempienze ai servizi di igiene urbana, tutte da ritenersi nulle dato che l’accertamento di eventuali infrazioni al servizio deve necessariamente avvenire “in contraddittorio” (circostanza non verificatasi). Il ritardo nel conferimento del canone mensile e l’accanimento con cui l’Ente appaltante ha mosso numerose contestazioni all’azienda sono già stati denunciati dalla Ecological Service alla Procura della Repubblica tramite un esposto. A questo punto c’è da chiedersi per quale motivo sia i dipendenti che l’Amministrazione comunale siano stati tanto avversi all’azienda nel periodo in cui è stata affidataria del servizio di gestione urbana nel Comune di Volla. E soprattutto chi sarà affidatario del servizio dopo la Ecological Service? Domanda che assume enorme rilievo, considerato che la ditta classificatasi seconda nella gara di Giugno (la Langella Mario Srl), non ha i requisiti per l’esecuzione del servizio di igiene urbana. Sta di fatto che, dopo la revoca dell’affidamento alla Ecological Service, l’Ente appaltante si è liberato di ogni vincolo, ritrovandosi nella legittima posizione di affidare il servizio alla seconda classificata o ad altro soggetto scelto al di fuori di ogni procedura ad evidenza pubblica, col paravento della “somma urgenza”. Di fatto quanto accaduto oggi è andato a discapito della Ecological Service, azienda che basa la propria politica aziendale sul rispetto dei diritti dei propri dipendenti e che aveva investito molto per conseguire buoni percentuali di raccolta differenziata (38%), avviando di recente una campagna informativa di richiamo nel Comune di Volla, che testimonia la volontà dell’azienda di migliorare sempre più i risultati e continuare a investire in questo territorio.