È scoppiata la guerra civile. Chi non è d’accordo con la protesta, deve esserlo per forza. Ed ecco che la protesta sfocia in violenza gratuita. Dalla ragione, si rischia di passare al torto. Però, è vero anche che senza lo scoppio della violenza nessuno mai si sarebbe interessato del caso Terzigno e la “puzza” sarebbe rimasta una esclusiva conoscenza dei cittadini vesuviani. Purtroppo, il passo dalle proteste alla battaglia era breve da compiere. È bastata la notizia dell’affidamento dell’emergenza Terzigno alla Protezione Civile e a Guido Bertolaso, per scatenare la battaglia, anzi, una vera e propria guerra civile. Dai Comuni vesuviani si sono mosse decine di uomini e donne che hanno raggiunto a piedi e in scooter San Giuseppe Vesuviano e Ottaviano. Lì sono partiti i raid contro i negozianti e i residenti. Si segnalano violenze e danni sia in strada che nelle abitazioni. Una volta giunti ad Ottaviano, i rivoltosi hanno eretto altre barricate, le stesse che da giorni cercano di impedire agli autocompattatori di sversare rifiuti alla discarica. Ma non sono state gradite alla popolazione locale che ha reagito all’imposizione. Primi scontri si sono verificati proprio ad Ottaviano, dove i residenti stanno cercando di far valere le proprie ragioni. Infatti, i manifestanti hanno bloccato completamente tutte le poche vie di collegamento con gli altri comuni vesuviani, isolando Ottaviano. Scontri tra manifestanti e residenti si registrano in diverse strade cittadine. Rifiuti ingombranti e contenitori vuotati del proprio contenuto sono stati riversi sul manto stradale, (Via Amarischia, altezza supermercato Gennarì e a salire), atti vandalici contro esercizi commerciali sono segnalati ovunque e molti negozianti vengono ancora minacciati tuttora. Atti vandalici anche contro abitazioni nelle adiacenze del blocco (Via San Leonardo e Via Amarischia) e tafferugli tra i cittadini abitanti nella zona interessata dal blocco ed i manifestanti, che ostacolano il traffico, disturbano la quiete pubblica e minacciano l’incolumità generale. Gli altri ottavianesi, impauriti, hanno deciso di barricarsi in casa e controllare dalle proprie abitazioni la situazione. Tutto questo accade alla totale assenza dei responsabili per la sicurezza e l’ordine pubblico: nessun poliziotto, nessun carabiniere, nessun finanziere. È iniziata ufficialmente la guerra civile, ma il fronte caldo non si trova a Terzigno. Ieri raid vandalici erano stati registrati già a Boscoreale e Boscotrecase, dove oggi le scuole sono rimaste e chiuse e lo saranno anche domani.
Pochi minuti fa, a Boscoreale è stato rovesciato ed incendiato un furgoncino per il trasporto del latte. Una colonna di fumo nero si alza dal luogo in cui sono state appiccate le fiamme.
Sacchetti pieni di spazzatura e alcuni tubi per la rete fognaria presenti in un cantiere sono stati gettati sui binari della Circumvesuviana, all’altezza della stazione di San Leonardo a Ottaviano, dove la gente è scesa in strada urlando “rivoluzione” e occupando anche la stazione ottavianese.
Cosimo Silva – Pasquale Annunziata – Dario Sautto