San Giorgio a Cremano: il Pd sangiorgese attacca Bruno Cesario

La politica nella cittadina alle falde del Vesuvio entra nel vivo. Si accende lo scontro tra i maggiorenti del Pd cittadino e l’onorevole Bruno Cesario. Il deputato, figura preminente nell’area vesuviana, uomo tra i più fidati di Ciriaco De Mita, dopo aver lasciato l’Api di Rutelli, passando dagli scranni della opposizione a quelli della maggioranza parlamentare, nel Gruppo Misto, c’è già chi scommette in un suo imminente passaggio al Pdl. In effetti, pare che il “corteggiamento” all’onorevole da parte del partito azzurro si sia fatto in questi giorni ancora più insistente. E’ evidente che Bruno Cesario stia attraversando un momento delicato della sua attività politica, date anche le numerose e immancabili critiche che gli sono piovute addosso. È da diversi giorni che i suoi ex delfini gli hanno innescato contro una battaglia a suon di volantini e manifesti distribuiti sull’intero territorio comunale. Il Pd lo accusa di trasformismo e magari anche di opportunismo. Le male lingue dicono che all’origine della sua scelta vi sia la promessa di una carica da sottosegretario. Cesario non le manda dire e replica a muso duro: «Il sindaco Giorgiano commissiona al Pd un manifesto, non per trovare soluzioni ai problemi che ha causato alla nostra città ma per tentare di denigrare colui che è riuscito a farlo eleggere dopo tante sue sconfitte elettorali. La mia non è stata una scelta da opportunista ma di opportunità. Opportunità per un territorio abbandonato in cui il centro sinistra purtroppo ha fallito e disatteso le aspettative della gente. Dimenticati gli originali auspici, il Pd si è trasformato (a livello nazionale ma anche e soprattutto a San Giorgio a Cremano) in un gruppo di bande in guerra tra loro per difendere interessi tutt’altro che pubblici». È un fiume in piena il parlamentare e la sua collera aumenta quando lo accusano di non essere coerente e di non essersi speso per la città: «Vivo tra la gente e vado in Parlamento per rappresentare le istanze dei cittadini non le mie – continua Cesario – non mi interessano incarichi e poltrone. Oggi San Giorgio è prima solo per le tasse da pagare: quelle dei commercianti sono aumentate del 102%, forse per buttare 700mila euro per un fallimentare Premio Troisi. Per il resto, la nostra città è allo sbando ed è ultima in tutto: nella raccolta differenziata, per lo sviluppo del commercio, per la situazione della sicurezza, per gli strumenti urbanistici, per la cura delle strutture e per scarsa attenzione al mondo della scuola e della formazione. E io dovrei vergognarmi? Giorgiano ha cambiato cinque giunte dividendo le deleghe secondo criteri assurdi e io sarei quello che fa scandalo politicamente? Ho sempre lavorato nell’interesse della città – conclude il deputato – lo dicono i fatti, e circa 1,4 milioni di euro arrivati a San Giorgio dalla commissione Bilancio della Camera grazie a risoluzioni firmate da me per finanziare opere pubbliche e sostenere le parrocchie, a differenza di altri che finanziano associazioni, magari intestate alle amiche».

Claudio Di Paola

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano