L’apertura della seconda discarica è stata sospesa a “tempo indeterminato”. È questo l’esito del summit in Prefettura, alla presenza del capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, del prefetto Andrea De Martino, del governatore della Campania Stefano Caldoro, dei sindaci interessati dall’apertura dello sversatoio e da alcuni rappresentanti dei cittadini. La Cava Vitiello non sarà trasformata in discarica, almeno per il momento. Nel frattempo, per tre giorni i rifiuti non saranno conferiti nella Cava Sari per consentire “i prelievi tecnici necessari per gli accertamenti di natura ambientale e sanitaria”. Dopo la sospensione, per i Comuni dell’area vesuviana (zona rossa) ci sarà la possibilità di sversamento fino al suo esaurimento. Tra i punti del documento c’è anche la cessazione “immediata” delle proteste dei cittadini che da giorni manifestano contro l’apertura di Cava Vitiello, unica condizione posta da Bertolaso prima di giungere “a qualsiasi firma alla bozza di documento” che potrebbe arrivare già nella giornata di domani quando, a partire dalle 10, si terrà una nuova riunione con i sindaci dei Comuni vesuviani interessati dall’apertura del secondo invaso. Nelle prossime ore i sindaci illustreranno i contenuti del documento alle popolazioni. Bertolaso ha comunque sottolineato che “la bozza di accordo” non andrà a incidere sugli altri siti di stoccaggio della regione. “Non andiamo in alcun modo a creare problemi nelle altre discariche e nelle altre province – ha detto il capo della Protezione Civile – perché abbiamo un termovalorizzatore ad Acerra che funziona ed è in grado di ricevere tutto quello che viene prodotto nell’ambito della provincia di Napoli. Ciò anticipa quello che è il percorso che deve essere poi definitivamente realizzato da parte della Regione per la soluzione definitiva del problema rifiuti”. Caldoro, dal canto suo, si è detto “fiducioso”, ma aspetta “stanotte nel rispetto delle decisioni che si prenderanno”.