E’ da diversi mesi che il sodalizio scafatese si sta battendo per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa importante problematica e lo ha fatto in maniera massiccia, predisponendo banchetti informativi nelle piazze, davanti alle chiese e girando per le case della gente, così raccogliendo più di 1.500 sottoscrizioni a sostegno della stessa.
Il “Centro Salute Mentale” ha risposto alle esigenze della città di Scafati, con una elevata efficienza professionale, fatto sia dal servizio ambulatoriale, che da quello domiciliare e di pronto soccorso, per oltre nove anni (dal 2000 al 2009), periodo nel quale sono stati aiutati non solo i portatori di handicap, ma anche coloro che abbisognavano semplicemente di un conforto psicologico, a causa di depressione, incomprensioni familiari e malattie terminali.
Con la chiusura del “Centro Salute Mentale” – recita la lettera aperta che è stata oggetto di un manifesto affisso in questi giorni per la città di Scafati – si sono ignorate le esigenze di tutte quelle famiglie che si sono viste negate e/o fortemente compromettere e compresse il fondamentale diritto alla salute, che la nostra Costituzione garantisce e tutela nei propri principi fondamentali ed inderogabili.
«L’associazione Aliunde, – ha spiegato il presidente dell’ente, l’avv. Carlo Dardo – con la propria azione di sensibilizzazione, ha raccolto le voci di tanti malati, anziani, famiglie, giovani che necessitano di questo servizio, ovvero le voci di tanti cittadini scafatesi che fino ad oggi nessuno ascolta, persone lasciate oramai nel dimenticatoio. Ancora una volta la mala gestio dell’affare Sanità ha portato l’ennesima restrizione ad un’assistenza sanitaria di fondamentale necessità da svolgersi necessariamente sul territorio scafatese. Chi paga è ancora una volta il cittadino. Alle Istituzioni l’associazione Aliunde chiede un intervento, affinché questo diritto e questa assistenza sia di nuovo riconosciuta e sia al servizio del territorio scafatese».
Antonio Pollioso