Ezequiel Lavezzi: un campione. L’unico della squadra partenopea che merita tale appellativo. Fa ammattire i difensori milanisti, in particolare Papastathopoulos, che lo sognerà anche di notte. Stupenda l’azione del gol e da antologia il “tocco sotto” per il pallonetto che beffa Abbiati e ben tre difensori del Milan. Un gol così non lo vedevamo dai tempi di Maradona.
Morgan De Sanctis: anche questa volta risulta essere determinate. Riesce ad ipnotizzare prima Ibrahimovic poi Pato. Nulla può sul gol di Robinho, mentre sul colpo di testa di Ibrahimovic non è esente da colpe. Infatti non doveva posizionarsi sulla linea della porta, ma stare un metro più avanti. Così facendo, con ogni probabilità, avrebbe anticipato l’attaccante svedese.
Salvatore Aronica: monumentale! Preferito a Cribari gioca titolare al posto dello squalificato Cannavaro, e lo fa in modo egregio avallando, così, la scelta di mister Mazzarri. Che sia Ibrahimovic, o Pato, o Robinho, lui riserva sempre massima attenzione e grande fisicità. Tant’è che fa innervosire, non poco, il guascone Ibrahimovic, che per tutta la partita non finisce mai di “battibecchare” con il nostro Totò.
OUT
Marek Hamsik: niente da fare, Hamsik, in questo momento è lo spettro del campione che conoscevamo. Sempre fuori dal gioco, mai intraprendente e spesso banale, “Marechiaro” non riesce ad incidere mai. Ad un certo punto sembrava che, oltre che a Pazienza, l’arbitro avesse espulso anche Hamsik. Mazzarri deve corre ai ripari e dare una bella scossa al calciatore che è patrimonio per il Napoli del presente e del futuro.
Walter Gargano: il gioco del Napoli è fatto essenzialmente di dinamismo e velocità. Qualità che si incarnano perfettamente in Gargano. Quindi quando Walter non gioca bene tutta la squadra ne risente pesantemente. Infatti il giocatore non riesce, in questo periodo, ad ottimizzare il suo moto perpetuo. In più sbaglia anche i passaggi più elementari.
L’arbitro Rizzoli: scandaloso! Applica due pesi e due misure. Riesce a condizionare pesantemente e ingiustamente la partita. Nei confronti di Pazienza applica severamente il regolamento dimostrando così di non conoscerlo. Infatti, regolamento alla mano, non sempre un fallo di mano è da sanzionare con l’ammonizione, ma ciò può avviene solo in due casi. Il primo caso è quando un calciatore trae vantaggio dal tocco, e non sembra che Pazienza lo faccia. Il secondo caso, invece, è quando un calciatore, toccando la palla con la mano, ferma un azione pericolosa della squadra avversaria E neanche questo è sicuramente il caso.
Mimmo Lucci