San Giorgio a Cremano. Domenica 31 ottobre 2010 si rinnoverà l’appuntamento tra città e campagna al mercato coperto di via Bachelet. Dalle 8 alle 14 i consumatori troveranno stand e gazebo dove poter degustare e acquistare prodotti agroalimentari tipici sani e di qualità del territorio acquistabili a prezzi giusti direttamente dai produttori agricoli. L’iniziativa è promossa da Coldiretti e dall’Amministrazione Comunale di San Giorgio guidata dal sindaco Mimmo Giorgiano.
“L’esperimento sarà ripetuto per due domeniche di dicembre e non è tutto: in giunta comunale è stata già approvata una delibera per chiedere al Consiglio Comunale l’istituzionalizzazione del mercatino la prima e la terza domenica di ogni mese. E’ un appuntamento che ha riscosso già l’apprezzamento dei cittadini e che vogliamo confermar enel tempo. – spiega l’assessore allo sviluppo economico Maria Elena Sassone – Trovare prodotti agroalimentari del territorio sani e a un prezzo giusto è sicuramente importante per i consumatori. In un periodo di crisi economica tutti sono più attenti ai propri consumi e alla loro qualità. L’appuntamento di domenica in Villa Comunale è una buona occasione alla quale invito tutti i cittadini “.
“Intendiamo – dichiara il presidente di Coldiretti Napoli, Mena Caccioppoli- onorare il patto stipulato con i consumatori di garantire un’alimentazione sana a prezzi giusti, creando le condizioni di un contatto più facile e diretto con le produzioni delle imprese agricole locali che sono alla base della dieta mediterranea e garantiscono la qualità, la genuinità, la varietà, la sicurezza e la convenienza: esigenza particolarmente sentita in provincia di Napoli che sconta i più alti indici di aumento dei prezzi e di obesità”.
Negli stand, allestiti da Coldiretti in Villa Comunale, i consumatori potranno acquistare direttamente dai produttori tipicità ortofrutticole del territorio provinciale, di stagione, di origine e qualità certa, insieme a miele, alle conserve di ortaggi e frutta di vario genere, agli olii extravergini d’oliva, ai vini, i formaggi, i dolci tipici locali e cioccolato di puro cacao. Gli obiettivi dell’iniziativa sono: contribuire a garantire ai cittadini, particolarmente provati dal periodo di crisi, di poter continuare a soddisfare l’aspettativa di consumare, nel segno della qualità, della tipicità e della tutela ambientale e della convenienza della filiera breve produzione consumo, prodotti sani, genuini, gustosi e convenienti con più razionali e diretti passaggi dal campo alla tavola.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito di un più complessivo progetto avviato in tutta Italia per costruire un sistema di razionalizzazione della filiera produttori-consumatori, che consenta, a tutela di produttori e consumatori, di contenere gli aumenti del prezzo al consumo per i prodotti alimentari e allo stesso tempo di ripartire più equamente il valore aggiunto creato, sul territorio. Il raggiungimento dell’obiettivo si articola nell’attivazione di mercati dei produttori agricoli con cadenza fissa, l’organizzazione di un servizio e di un sito per consentire ai consumatori singoli o gruppi di acquisto di collegarsi ad una rete di aziende selezionate del territorio disponibili a vendere direttamente il proprio prodotto. E’ possibile ricevere informazioni più dettagliate sui nuovi appuntamenti e sulle iniziative in programma accedendo al www.napoli.Coldiretti.it, alla voce Farmer’s market.
Da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea emerge che in occasione della divulgazione dei dati Istat sull’inflazione, mentre nelle campagne è deflazione con i prezzi dei prodotti agricoli pagati su valori inferiori in media dell’11,4 per cento rispetto allo scorso anno – denuncia la Coldiretti -, i prezzi per l’alimentare secondo l’Istat continuano ad aumentare su base annua ad un tasso del 3 per cento, pari a quasi il triplo di quello dell’inflazione media dell’1,2 per cento.
Secondo una recente indagine SWG – Coldiretti la migliore soluzione per frenare l’aumento dei prezzi è proprio quella di favorire gli acquisti direttamente dal produttore (38 per cento), piuttosto che un intervento pubblico per calmierare i prezzi (30 per cento), perché tagliano le intermediazioni e garantiscono la qualità, la genuinità, la sicurezza e la convenienza.