E’ stata costituita ieri, a Villa Signorini (“Villa Vesuviana” del ‘700), la nuova condotta SLOW FOOD VESUVIO. Ad Alberto Capasso, esponente storico dell’associazione No Profit (fondata nel 1986 da Carlo Petrini), la nomina di Fiduciario della nuova condotta, proclamata ieri all’unanimità in presenza di Gaetano Pascale, Presidente Campania di Slow Food, e Carmela Rita Abagnale, Governatore di Slow Food. “Il Vesuvio è il cuore della Campania – spiega Alberto Capasso, fiduciario Slow Food Vesuvio – purtroppo spesso calpestato e negli ultimi tempi addirittura derubato di dignità e orgoglio, con la scelta della discarica. Sul Vesuvio che è il polmone turistico della Regione, per le tipicità enogastronomiche rinomate a livello internazionale e le bellezze paesaggistiche, la condotta Slow Food punterà principalmente a creare un nuovo “luogo” di incontro per cittadini e produttori e lavorare insieme per difendere il territorio e continuarne la promozione”.E da queste premesse alla riunione di ieri, a cui hanno aderito associazioni ambientaliste dell’area vesuviana, come Sicu.Mera e Legambiente, avvocati, tecnici, produttori ed imprenditori di vari settori, è nato subito un deciso NO ALLA DISCARICA SUL VESUVIO.”Un NO che sarà comunicato in un documento della nuova condotta a cui diamo il nostro pieno sostegno– dice Gaetano Pascale, Presidente Campania di Slow Food – si sono ipotizzati anche dei tavoli tecnici, per supportare l’atteggiamento di opposizione alla discarica con dati certi e proposte costruttive, senza mai far venire meno il nostro aiuto ai produttori e agli operatori del settore enogastronomico”. Allo stesso tempo la nuova condotta Slow Food si presenterà al territorio, a tappe, ai produttori e alle associazioni di categoria, per avviare un percorso di promozione territoriale, lavorando in sinergia con le forze buone e attive del Vesuvio.
SLOW FOOD – Associazione internazionale che conta oggi 100 mila iscritti, impegnati ogni giorno ad apprendere ed insegnare l’Educazione del Gusto, dare la giusta importanza al piacere legato al cibo, imparando a godere della diversità delle ricette e dei sapori e riconoscere la varietà dei luoghi di produzione, approfondendo la conoscenza e la storia di chi rappresenta queste produzioni.