Il rischio idrogeologico che grava sulla città di Castellammare di Stabia è uno dei più seri e preoccupanti della Regione Campania, infatti, nell’ambito del programma regionale di mitigazione del rischio idrogeologico è previsto, per questo territorio, uno dei finanziamenti più cospicui. Dieci milioni di euro sono stati stanziati per la sistemazione idrogeologica degli alvei e delle opere idrauliche del Faito. Gli interventi riguardano la manutenzione idraulica ordinaria e straordinaria; la riduzione della erosione di costoni e declivi montuosi; la individuazione di opere di difesa del suolo; opere di regimazione delle acque meteoriche; terrazzamenti e consolidamenti di costoni.
A destare preoccupazione tuttavia non è solo il Monte Faito, in tutto il territorio regionale sono, difatti, 97 gli interventi preventivati dalla Regione Campania con uno stanziamento complessivo di circa 220 milioni di euro. Finanziamenti ingenti che tuttavia appaiono insufficienti a mitigare una situazione di dissesto che nella realtà dei fatti è ben più grave. Come si evince da una recente indagine sui comuni campani effettuata da Ecosistema Rischio 2010, campagna di sensibilizzazione e prevenzione organizzata da Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile dedicata al rischio idrogeologico emerge un dato molto allarmante, sono ben 474 i comuni campani a rischio frane o alluvioni, ossia l’86% del totale. Tra i 5 capoluoghi campani, il primato di provincia più fragile va a Salerno, con il 99% delle municipalità classificate a rischio. Seguono Benevento e Avellino, rispettivamente con il 96 e l’88% delle amministrazioni esposte al pericolo di frane e alluvioni. Caserta e Napoli, invece, si attestano sulle soglie del 77 e del 62%.
Dati allarmanti che non sembrano preoccupare più di tanto il dott. Luca Colasanto – che guida la commissione Ambiente del Consiglio regionale – che in una recente intervista ha dichiarato “Il programma regionale di mitigazione del rischio idrogeologico è un ottimo lavoro che individua precise priorità di intervento sull’intero territorio regionale prevedendo gli specifici stanziamenti. Ma è anche un documento che rappresenta un’ottima sintesi delle indicazioni ricevute dal ministero – il programma recepisce le linee di indirizzo ministeriali – delle conclusioni cui si è giunti nel positivo confronto condiviso e partecipato dalla Commissione Ambiente e dei risultati delle analisi delle criticità rilevate con le Autorità di Bacino”.
Come più volte denunciato dal Gazzettino Vesuviano il rischio che si verifichi una catastrofe nella città delle acque e nel restante territorio regionale è molto alto e lo stanziamento di questi fondi, che comunque appaiono insufficienti, non può far che piacere, purché vengano spesi per opere concrete e durature.
Ferdinando Fontanella