Al PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
G. NAPOLITANO
Palazzo del Quirinale – Roma
Al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
S. BERLUSCONI
Palazzo Chigi – Piazza Colonna n. 370
00187 Roma
Al MINISTRO DELLE FINANZE
G. TREMONTI
Via Pastrengo n. 22
00185 Roma
Al PRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA
S. CALDORO
Via S. Lucia n. 81
80132 Napoli
Al PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI NAPOLI
CESARO
Piazza Matteotti n. 1
80133 Napoli
Al SINDACO DEL COMUNE DI
CASTELLAMMARE DI STABIA E
CONSIGLIERI COMUNALI
Al GARANTE DEL CONTRIBUENTE
Via Diaz n. 11
80134 Napoli
Fax 0814281698
Al DIFENSORE CIVICO REGIONE CAMPANIA
Centro Direzionale Is. F/8
80143 Napoli
Fax 081/7783837
All’ A.T.O. 3
Alla GORI S.p.A.
Via Trentola n. 211
80056 Ercolano
C/mare di Stabia Lì_______________
Oggetto: richiesta chiarimenti relativa ad inviti pagamento da GORI ed Equitalia.
La presente a nome e per conto di centinaia di cittadini di Castellammare di Stabia e paesi limitrofi per chiedere delucidazioni chiare e precise relative a lettere intimidatorie, inviate congiuntamente dalla GORI e dall’Equitalia, per riscuotere canoni arretrati del S.I.I. (servizio idrico integrato).
Premesso che:
- Tutti gli stabiesi vogliono pagare l’acqua che consumano al Comune e non alla GORI. A tale proposito qualche anno fa fu chiesto al Sindaco Vozza un numero di conto corrente comunale per pagare l’acqua, e ci fu negato.
- Sia dall’Amministrazione Vozza che dall’attuale Sindaco Bobbio non ci è stato concesso lo svolgimento di un referendum consultivo relativo alla ripubblicizzazione del servizio idrico, nonostante la raccolta di 5000 firme di stabiesi. Per lo stesso motivo, in tutta Italia sono state raccolte 1.400.000 firme per un referendum abrogativo. Quando ci sarà concesso votare?
Tutto ciò dimostra chiaramente che gli italiani, stabiesi in primis, sono contrari alla privatizzazione del servizio idrico integrato
Tutto quanto premesso, la presente per chiederVi se questi ultimi inviti al pagamento sono legittimi.
Nella lettera si cita l’art. 17, comma 2, del D.Lgs. 26/02/99 n. 46, per noi incomprensibile, circa l’affidamento della riscossione all’Equitalia da parte della GORI per i consumi acqua. Se l’acqua è considerata alla stregua della TARSU, dell’ICI e di altri tributi, invitiamo l’Equitalia e la GORI a spedire ai contribuenti, non più utenti, regolari cartelle esattoriali, indicando con chiarezza tutti gli elementi per proporre regolari ricorsi agli organi competenti. La gente è esasperata e pronta a tutte le battaglie legali, specialmente a Castellammare di Stabia dove migliaia di metri cubi d’acqua si perdono in mare ogni giorno.
Altro argomento dolente: bollette GORI incomprensibili in dispregio assoluto della legge sulla trasparenza. Consumi presunti, anticipi sui consumi, letture presunte, quote fisse esorbitanti con aumenti notevoli rispetto alle bollette della vecchia ASAM, chiare e comprensibili.
Infine, quota di depurazione incluse nel SII nonostante la sentenza n. 335 del 10/10/2008 che le esclude quando i depuratori non funzionano o non sono a norma (il depuratore di Foce Sarno oltre a non funzionare non rispetta le norme europee perché è fisico chimico e non biologico).
Vogliamo sottolineare che in alcune città del nord Italia, Milano in primis, il SII è stato reso pubblico dopo anni di privatizzazione con miglioramenti notevoli del servizio e tariffe ridotte del 50%.
Carissimi signori governanti e amministratori, con tutti i grandi problemi che avete da risolvere non so quanti di voi leggeranno questo scritto, ma la gente lo spera, come si suol dire, la speranza è l’ultima a morire.
Date una mano ai campani, fra tanti balzelli, oltre alle bollette acqua ci sono gli aumenti TARSU a Castellammare per gli anni 2009/2010 e si vive nella spazzatura, Ticket sanitari insostenibili da tutti, disoccupati in aumento, la miseria avanza.
Che fine faranno i figli disoccupati degli anziani quando i loro padri se ne “andranno” con le loro pensioni?
Perdonate questo sfogo che esprimo a nome mio e di migliaia di cittadini campani e di Castellammare di Stabia. La gente non ce la fa più – dategli una mano almeno per sopravvivere.
Il presidente
dell’Unione Nazionale Consumatori
Luigi Conte