Scafati, oltre mille persone per dire “no” alla chiusura dell’ospedale “Mauro Scarlato”

(Foto Vincenza Costantino)
(Foto Vincenza Costantino)

Contro la chiusura dell’ospedale “Mauro Scarlato” di Scafati un migliaio di manifestanti si sono riuniti alle ore 18 di ieri in piazza Vittorio Veneto. Una protesta autorizzata e priva di colore politico a cui hanno partecipato anche cittadini di Boscoreale, Angri e Pompei che hanno sfilato per le strade scafatesi fino a raggiungere l’ospedale.

La chiusura è prevista dal piano di riordino ospedaliero campano, redatto dal sub commissario alla Sanità Giuseppe Zuccatelli, per far fronte al deficit economico e sanitario della regione. Piano che implica una riconversione della struttura ospedaliera scafatese in centro di riabilitazione per cerebrolesi e neurolesi ed avverrà non prima dei prossimi due anni.

Al termine del corteo è stata indetta un’assemblea pubblica a cui hanno partecipato il presidente del comitato a tutela dell’ospedale “Mauro Scarlato” Alessandro Giordano, il direttore sanitario Alfonso Giordano ed il cardiologo Nicola Pesce. Il sindaco Pasquale Aliberti ha lasciato la manifestazione prima della prevista assemblea.

“Scafati dirà di no perché chiudere un ospedale vuole dire morire. Difenderemo il nostro diritto alla salute”. Queste le parole dei manifestanti che non si arrendono, nonostante rabbia e delusione per le continue promesse disattese.

Anche la Federazione della Sinistra si è compiaciuta della riuscita manifestazione messa in campo dal “Comitato tutela ospedale”.

“Finalmente c’è stata quella risposta tanto sperata – ha detto il portavoce Francesco Carotenuto – da parte della cittadinanza e del comprensorio tutto. Avremmo preferito però, che il primo cittadino di Scafati, la maggioranza del governo cittadino e le rappresentanze istituzionali regionali, fossero intervenuti soprattutto in seno all’assemblea pubblica, per delucidare i tanti cittadini accorsi per tale evento. La loro mancata presenza all’assemblea non può che dispiacerci e dimostra come costoro abbiano sfruttato il corteo come mera passerella politica”.

Vincenza Costantino

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