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Archeoclub di Torre Annunziata: incontro sul tema “La Villa di Lucius Cassius in Oplonti”, un sito da valorizzare

In occasione della festa patronale, l’Archeoclub di Torre Annunziata ha organizzato, nella Chiesa del Carmine, un incontro sul tema  “La Villa di Lucius Crassius Tertius in Oplonti: un sito da valorizzare” (scavo, indicato come Villa “B”, casualmente scoperto nel 1975). Relatrice la prof. Renata Prosperi, figlia del prof. Mario, fondatore dell’Archeoclub torrese. Il saluto dell’Organizza-zione è stato portato dalla presidente dell’Associazione oplontina, prof. Mirella Azzurro, che, nel saluto d’apertura, ha voluto ricordare i fondatori del sodalizio, tra cui il suo caro genitore Celestino e lo stesso compianto prof. Prosperi. L’oratrice ha esposto in maniera chiara la storia desunta dai resti della villa, che risale al II secolo a.C. ed è probabilmente una proprietà rustica destinata al commercio di vini e prodotti agricoli, gestita da Lucius Crassius (nome desunto da un sigillo in bronzo ritrovato nel sito stesso). La costruzione ha un peristilio collegato con una scala ad un primo piano destinato ad abitazione. Nei locali sono state rinvenute 400 anfore vinarie. In seguito sono venuti alla luce anche 33 scheletri, stretti l’uno all’altro, appartenenti forse a persone che tentavano di ripararsi dalle furie del vulcano. Uno degli scheletri è della cosiddetta “Fanciulla di Oplonti”, di cui è stato fatto un calco in fiberglass. Ritrovati anche splendidi gioielli ed una quantità rilevante di monete d’oro e d’argento. Altri ritrovamenti testimoniano la quotidianità della vita della dimora. L’oratrice ha ricevuto il plauso dei presenti. Il programma dell’Archeoclub è proseguito con la visita guidata della Chiesa del Carmine e dell’Immacolata Concezione. I presenti hanno visitato la mostra del prof. Natale Manzo, pittore, già ordinario di Educazione artistica e Storia dell’Arte nelle Scuole Superiori, il quale, attraverso i suoi clown, gli scorci incantati, i semplici tratti ottenuti con colori impiegati da abile mano, diffonde la sua  saggia lezione acquisita in anni di attività artistica.
Federico Orsini
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