Enzo Biagi: un nome che rievoca nella mente di chi ascolta, al solo sentirselo pronunciare, la carta stampata, una dialettica vivace, discorsi dai contenuti profondi. Il giornalista bolognese era questo ed altro: inscritto all’ordine dei giornalisti già dall’età di 21 anni, eroe della guerra partigiana, viene considerato, al pari di Montanelli, come uno dei più grandi reporter del secolo appena passato. Il libro che vi propongo costituisce una raccolta di quelli che possono essere definiti “pensieri d’autore” sull’attuale situazione del nostro Belpaese.
Insieme a Salvatore Giannella, Biagi racconta i disagi di un popolo erede di scultori, pittori, letterati, che non riesce a far fronte anche ai più piccoli problemi di ordine pratico, e che stenta a sbarcare il lunario. Il libro divide i vari problemi secondo categorie ben precise: i modelli di riferimento della società odierna; il problema della memoria storica; l’istruzione; il diritto all’informazione libera e non politicizzata. Il nostro giornalista, però, non si limita a tracciare un quadro a tinte fosche della situazione: piuttosto cerca di far risaltare gli aspetti positivi di ogni circostanza e di offrire strategie di soluzioni vincenti. Ripercorriamo perciò insieme a Biagi gli ultimi scandali del nostro paese, dalla cronaca alla politica: il delitto di Cogne, il crack Parmalat, l’editto Bulgaro, per arrivare all’ultimo governo Prodi ed ad una maggioranza costruita non secondo il criterio dell’ affinità politica ma solo per sconfiggere il Cavaliere. Alla fine di ogni capitolo, Giannella cerca di aggiornare gli eventi descritti da Biagi dal 2007 ( anno della sua scomparsa) fino ai giorni nostri.