Ultimi giorni di ottobre all’inse-gna delle tradizioni e delle mobilitazioni sociali in tutto il territorio vesuviano. La festa della Madonna della Neve, una delle ricorrenze più importanti per i comuni del territorio oplontino, è diventata occasione di sprone al dibattito.
Il devoto si è unito dunque al cittadino esasperato, ed è stata paventata nelle piazze di Torre Annunziata la protesta pacifica che ha ricordato senza alcun velo di censura le morti causate dall’inquinamento e le tante discariche abusive nascoste dall’omertà e dalla paura della camorra. Il Parco Nazionale del Vesuvio è ormai diventato un’im-mensa aria di smaltimento rifiuti e le mobilitazioni cominciate da Terzigno e ora diffuse in tutta la regione hanno avuto maggior eco proprio il 22 ottobre.
La statua di Maria Madre di Dio, Theotokos, Madonna ad Nives, o Vergine Bruna è stata seguita non solo da fedeli e devoti torresi, ma dall’intera cittadinanza. Il corteo, eseguendo il percorso canonico, che parte dalla Basilica Ave Gratia Plena di Piazza Giovanni XXIII, è stato quindi crogiolo di diversi sentimenti che s’identifi-cano nella fiduciosa voglia di cambiamento.
Insieme al corteo anche molte personalità politiche tra le quali il sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita, e i sindaci dei comuni vicini, a manifestare contro l’apertura di quella che in pochi anni potrebbe diventare il più grande agglomerato di rifiuti d’Europa. Il primo cittadino, Starita, ha dichiarato dunque: “Stiamo osservando una grande partecipazione popolare, che non solo dimostra il grande legame della nostra comunità per la Madonna della Neve, ma anche come tutta la città di Torre sia vicina e solidale alla gente di Terzigno. Il 22 ottobre ha visto la partecipazione di molti sindaci del territorio vesuviano. E la loro presenza certifica come le autorità territoriali ascoltino almeno in questo caso le esigenze dei cittadini.- E inoltre Starita, per evidenziare i tanti colori diversi che hanno caratterizzato questa festa/protesta, ha aggiunto: -Tutto quello che sta accadendo è una grande mobilitazione sociale e ciò dimostra come di fronte ai problemi comuni ci siano risposte compatte. Hanno offerto un grande contributo anche le “Mamme Vulcaniche”, che sono giunte fin qui, a Torre Annunziata, per far sentire la loro voce. Oltre alle associazioni sportive della città, i gruppi giovanili delle parrocchie e delle scuole.
Ma il sindaco Starita in questi giorni non solo è stato impegnato nel sostegno solidale dei comuni limitrofi; ha dimostrato attivismo e appelli alla Regione anche per l’ormai prossima chiusura della Tess. In una lettera aperta indirizzata al presidente Caldoro, il primo cittadino ha reso noto: “Sono pienamente solidale con i lavoratori della Tess Costa Vesuvio che esprimono una forte preoccupazione per il futuro della società.- Ha quindi spiegato: -La Tess rappresenta un patrimonio e uno strumento importante per tutto il territorio svolgendo una fondamentale azione di sostegno ed accompagnamento nelle emergenze sociali che attanagliano il nostro territorio e di assistenza alle attività nelle amministrazioni locali operando in quanto agenzia locale di sviluppo. Faccio appello alla Giunta regionale e in particolar modo alla sensibilità del Presidente Caldoro affinché si creino le condizioni per non disperdere un patrimonio di professionalità e di lunga esperienza nelle politiche di sviluppo locale. E da questo punto Starita avanza una proposta: -Mi auguro che la Regione sblocchi i decreti relativi ai progetti già conclusi e metta la società nella condizione di continuare le attività istituzionali e l’assistenza ai lavoratori fuoriusciti dal ciclo produttivo dell’area Torrese-Stabiese.”
Riguardo alla discarica che dovrebbe essere aperta nel cuore del Parco del Vesuvio, una rappresentate delle Mamme Vulcaniche venute a Torre ha dichiarato: “Vogliamo chiedere la grazia alla Madonna perché fermi questa ondata di rifiuti che non solo ha rovinato il territorio, ma anche intere famiglie. Visto che la gente non ce la fa più a combattere in questo modo. Le falde acquifere di Torre e della mia terra sono inquinate a causa di scelte politiche sbagliate, quindi bisogna fare qualcosa. Lo facciamo per i nostri bambini e i nostri figli. E mentre noi siamo qui a parlare so che per le strade di Boscoreale ci sono guerriglie urbane aperte tra lo stato e quelli che sono considerati camorristi, ovvero i poveri cittadini. Noi facciamo affidamento alla Madonna, perché ormai non abbiamo più forze per andare avanti in questo modo.”
Gioacchino Iuzzino