Va in pensione l’Ispettore Superiore della Polizia di Stato Luigi Bisogno, colonna portante della Polizia Scientifica

Dopo 25 anni di servizio al Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica della Questura di Napoli, questa mattina va in pensione l’Ispettore Superiore Luigi Bisogno, autore di numerose indagini scientifiche che hanno consentito la risoluzione di numerosi casi di omicidio, e non solo.

L’Ispettore Bisogno entra in Polizia nel 1977 e, dopo un corso di formazione presso la Scuola Allievi Agenti di Trieste viene assegnato alla Questura di Torino.

In quegli anni il capoluogo piemontese viveva l’incubo del terrorismo, con una serie di omicidi e attentati – uno per tutti l’omicidio Casalegno – che gli fecero capire la durezza del mestiere di poliziotto.

Nel 1985 Luigi Bisogno viene trasferito a Napoli e l’anno successivo, dopo aver frequentato un corso di dattiloscopia, approda al Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica Campania e Molise alla sezione “Identità Giudiziarie”, dove diviene in poco tempo il responsabile del settore.

Nel 1994, quando la tecnologia informatica non era ancora ai livelli attuali, l’ispettore Bisogno, in collaborazione con il Centro Elaborazione Dati di Napoli, idea un archivio sperimentale per rendere più veloce la ricerca delle impronte rinvenute sulla scena del crimine.

Nel contempo, la Questura di Napoli, autentica fucina di apprendimento di livello criminalistico, fa acquisire all’Ispettore Bisogno una sempre più elevata esperienza nelle identificazioni dattiloscopiche, contribuendo alla risoluzione di numerosissimi casi e facendo della Polizia Scientifica di Napoli – in particolar modo del settore della dattiloscopia giudiziaria – un modello in ambito nazionale per l’alto rendimento professionale raggiunto nelle identificazioni degli autori dei reati.

Con l’avvento nel 1999 del sistema di ricerca automatizzato (AFIS), ha riesaminato numerosi casi irrisolti nell’immediatezza, risolvendoli successivamente (i cosiddetti “Cold Case”).

Ma l’attività dell’Ispettore Bisogno a volte è consistita nel dover intervenire per l’identificazione di cadaveri in avanzato stato di decomposizione, e quando le tecniche tradizionali non permettevano di giungere ad una rapida ed efficace assunzione delle impronte, con una tecnica innovativa, messa a punto dal 1997, è riuscito nel corso degli anni a dare un’identità a molteplici casi che altrimenti sarebbero rimasti irrisolti.

A seguito del maremoto in Asia del 26 dicembre 2004, l’Ispettore Bisogno ha partecipato alle operazioni per l’identificazione delle vittime, come componente del gruppo di personale altamente specializzato della Polizia Scientifica di diverse nazionalità, denominato DVI (Disaster Victim Identification), gruppo operante in occasioni di catastrofi naturali nel mondo, con sede presso l’Interpol di Lione.

In tale occasione conseguì il record di identificazioni di vittime e per tali risultati gli fu affidato il prestigioso incarico di membro della “Commissione finale di controllo”, incarico mai ricoperto da nessun altro italiano, ricevendo al termine della missione diversi attestati di stima e di merito sia dalla comunità tailandese che da altri Stati. Al rientro in Italia, il Capo della Polizia e il Capo Dipartimento della Protezione Civile gli consegnarono un attestato di benemerenza ed un encomio per l’impegno e la professionalità profuse nell’incarico.

Nel 2009 l’Ispettore Bisogno ha iniziato una fattiva collaborazione con il CNR, l’Istituto di cibernetica di Pozzuoli “E. Caianiello”, per la realizzazione di un software che consente la ricostruzione delle creste papillari danneggiate.

I risultati di questa ricerca sono stati presentati con successo nel corso della “15th Internazionale conference on image analysis and processing” (ICIAP 2009) tenutasi a Vietri sul Mare nel dicembre dello scorso anno, incontro internazionale tra i più importanti e prestigiosi per la comunità scientifica che si occupa dell’analisi di immagini. Nella circostanza il riconoscimento al lavoro svolto è stato tale da ottenere la pubblicazione sulla rivista “Sprinter – Verlag”.

Nell’articolo viene descritto un lavoro altamente professionale, riconoscendo il contributo e la collaborazione tecnica data dall’Ispettore Bisogno della Polizia Scientifica di Napoli.

Catello Somma

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