L’emergenza rifiuti, che in queste ultime settimane sta colpendo gran parte dei Comuni vesuviani, non si è fermata solo nei paesi strettamente coinvolti nella vicenda-discarica. Ansia e timori stanno abbracciando le popolazioni di molti altri centri urbani, e ad essa si aggiunge anche la paura per l’apertura di ulteriori discariche, magari in altre zone. Ed in questo momento di crisi, ciascun Sindaco cerca di attuare i più adeguati provvedimenti per fare in modo che l’emergenza non tocchi direttamente anche il proprio Comune. Pochi giorni fa è giunta la notizia che, nell’ambito dell’accordo tra Governo e Sindaci, che bloccherebbe l’apertura di Cava Vitiello, il Sindaco di Somma Vesuviana, Raffaele Allocca, in un incontro in Prefettura con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha dato disponibilità per l’apertura di un sito di compostaggio e di un termovalorizzatore. Un’assurdità, pensa la popolazione, magari senza intendere a pieno l’importanza di questi siti. In ogni modo, l’intera cittadinanza di Somma Vesuviana si dice insoddisfatta, e prende subito di petto la situazione. Restare con le mani in mano, dice qualcuno, potrebbe ricreare una nuova “Terzigno” anche a Somma. La popolazione non ci sta alle decisioni del Sindaco, quindi, e già comincia a farsi sentire. Proprio ieri, sabato 30 ottobre, in molti hanno fatto irruzione nell’aula consiliare del Comune di Somma, interrompendo l’inizio del dibattito sul federalismo fiscale, organizzato dal movimento d’opinione “Mezzogiorno e libertà”, ed hanno occupato la sala. Un gesto molto forte e mirato, questo, che nella storia ha significato tanto. Un imponente segnale di dissenso che i cittadini hanno mostrato nei confronti delle dichiarazioni di Allocca. La gente, organizzatasi in un battibaleno, si è ritrovata nella sala più importante del Comune e non ha esistato a chiedere al Primo Cittadino cosa stesse accadendo. C’è chi parla di “mosse politiche per essere apprezzati dal premier”, ma c’è subito chi si vede pronto a smentire il tutto e a dichiarare che si tratta di provvedimenti necessari. Ma non basta il principio di necessità a calmare gli animi. La gente pretende risposte concrete. Somma Vesuviana esce già da un periodo nero legato all’emergenza rifiuti, che ha visto negli anni ’80 e nei primi ’90, la presenza di un’importantissima discarica, proprio sul Monte Somma, che ha causato gravissimi problemi alla salute dei cittadini, Cava La Marca. Dopo tante lotte, durate diversi anni, l’allora Sindaco Alfonso Auriemma, in collaborazione con molti assessori, tra cui Ciro Raia, all’epoca assessore, sono riusciti ad ottenere la chiusura, nel ’94, di questo sversatorio. I sommesi, quindi, non si vedono per niente intenzionati a vivere di nuovo una discarica nel proprio paese e si dicono pronti a qualsiasi tipo di protesta. Si può già parlare di rottura tra la linea politica dell’Amministrazione di Somma ed i cittadini? Questo non si sa. Ma di certo si può dire che, nel caso in cui andassero in porto i progetti del Sindaco, la popolazione non resterà sicuramente inerte a guardare.
Giuseppe Annunziata