Juve Stabia salvata dal temporale: rinviata la sfida con l’Atletico Roma

Dura appena 27 minuti la sfida tra Juve Stabia e Atletico Roma, posticipo del girone B di Prima Divisione: la partita viene bloccata da un tremendo temporale che costringe l’arbitro a mandare tutti a casa sul risultato di 0-1 in favore dei romani.

Sembra strano, eppure al tripice fischi dell’arbitro Gallo, che sanciva la sospensione della partita per il forte temporale, i tifosi stabiesi hanno esultato, come se la Juve Stabia avesse conquistato i tre punti. La gara è iniziata male: appena le squadre scendono in campo, sul Menti si abbatte una vera e propria bufera, che man mano aumenta sempre di più la sua intensità.

Nei primi minuti la Juve Stabia gioca bene e crea alcune palle gol, prima con Taranrino, poi con Albadoro e con Corona che non riesce a dare la gusta potenza al suo tiro. Poi le vespe vengono punite da un autogol di Scognamiglio, che anticipa Fumagalli in uscita e insacca nella propria porta alla prima vera incursione dell’Atletico Roma, al 14’. Un duro colpo per le vespe, che non riescono a reagire. L’Atletico è bravo a chiudere ogni spazio a centrocampo e cercare di ripartire, però l’acqua è tanta sul campo e il pallone si impantana. Dopo pochi minuti, l’arbitro fa rientrare le squadrre negli spogliatoi. Ma fuori continua la tempesta e l’acqua inizia ad entrare anche nella tribuna stampa del Menti e negli spogliatoi. Dopo 20 minuti di attesa, e dopo aver visonato che il pallone non rimbalzava più di 2 volte in nessuna zona del campo, l’arbitro ha deciso per la sospensione.

Quindi visto che il regolamento della Lega Pro è differente dalle serie superiori, ove se una partita viene sospesa si riparte dal risultato e dal minuto e dal risultato in cui è stata fermata, la gara tra Juve Stabia e Atletico Roma ripartirà sullo 0-0 e si giocheranno tutti i 90 minuti. Data da destinarsi. Diciamo che anche se all’interno e soprattutto all’esterno dello stadio l’acqua ha bloccato i tifosi, è stato meglio così per le vespe, e anche i tifosi l’hanno capito.

Antonino De Simone

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