E’ ormai irrespirabile l’aria contaminata dal lezzo che emanano le discariche della monnezza prodotta dall’attività di governanti e amministratori pubblici. Quotidianamente le cronache sono ingolfate da fatti ed iniziative che, senza voler essere catastrofisti, producono “rifiuti tossico-nocivi” che stanno inquinando mortalmente il futuro e la speranza di quantità sempre maggiori di cittadini.
In tanti vivono il dramma del lavoro ma sentono parlare prevalentemente di “lodo”, come strumento per risolvere grossi problemi non di molti ma di pochi, escluso, ovviamente, quello della mancanza di lavoro per milioni di persone.
Tante famiglie non raggiungono serenamente la quarta settimana del mese, ma in compenso sanno tutto sulle liti feroci, i dossier velenosi, e gli egoismi smodati che animano ciò che resta dei partiti.
Moltissimi giovani non sognano più nulla di buono per il loro futuro ma, sempre in compenso, sono formati ed educati dall’apprendere che per i politici che devono rilassarsi dopo tanto lavoro speso “a servizio del Paese”, è meglio giocare a pagamento con ragazze minorenni (sfruttate) che essere gay.
Alle tante famiglie che ancora combattono nella zona vesuviana e in molte aree della nostra regione per il diritto a vivere in luoghi non inquinati dai rifiuti, invece di offrire soluzioni serie e durature si propongono, ancora in compenso, un ventaglio di effetti speciali e di risposte del tipo “in dieci giorni”, oppure “entro tre giorni” sarà tutto finito.
In questo scenario, ciò che resta dei partiti (modello personal o finto post ideologico) è sempre più percepito come una piccola congregazione di voraci interessi che, al contrario, uno strumento per la vita della democrazia e il governo giusto, utile e solidale delle comunità locali, regionali e nazionali.
Occorre fare prestissimo (ormai l’epidemia dello sconforto e del pessimismo si va diffondendo senza che nessun vaccino prodotto da questa politica sembra capace di arrestarlo) per far ripartire lo straordinario motore della speranza attiva. E’ il “motore” che non si alimenta di menzogne, incapacità ed egoismi (che hanno inquinato le coscienze e prodotto tanta monnezza culturale e sociale) ma di idee, lavoro ed azioni solidali per la buona gestione del Bene Comune.
In tanti (forse ancora pochi) sono già partiti e lavorano per costruire un mondo migliore dove vivere tutti e meglio. Non basta, occorre essere in tantissimi, proprio tutti e sentirsi protagonisti di comunità operose, fatte da uomini che hanno rinnegato gli egoismi, per riscoprire la costruttiva gioia della partecipazione.
“La spazzatura non c’è solo in diverse strade del mondo – ha detto ieri il Papa – c’è spazzatura anche nelle nostre coscienze e nelle nostre anime”. Piuttosto che seguire le seduzioni e gli ingannevoli modelli di vita proposti da protagonisti della scena pubblica, ci ammonisce il Papa, “lasciamoci illuminare e pulire per imparare la vera vita”.
Diversamente occorrerà aprire nuove discariche per la monnezza della politica.
Antonio Irlando