Dura presa di posizione del PD di Boscotrecase. Un manifesto critico, indignato, che racchiude in sé lo sdegno per la situazione difficile, ormai cronica, dell’emergenza rifiuti. Gli slogan contenuti nello stesso (“Non ci fregate”, “Non ci fidiamo”), rivolti principalmente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, oltre che all’ormai prossimo alla pensione Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile e Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiarificano la posizione e il pensiero del partito riguardo a tale emergenza. Posizione fortemente rafforzata anche dall’inchiesta della Procura di Napoli sulla gestione commissariale dell’emergenza rifiuti tra il 2005 e la fine del 2007 e dalle relative intercettazioni telefoniche. Emblema della cattiva gestione e di un probabile utilizzo arbitrario dei rifiuti, a giudizio del PD, sono le parole di Marta Di Gennaro, responsabile sanitaria della Protezione Civile nazionale, nel corso di una telefonata a Bertolaso, il 28 giugno 2007, dopo una riunione sulla discarica di Terzigno: «Noi stiamo parlando di una discarica da truccare e voi ci dovete aiutare».
In aggiunta a tale argomentazione, il manifesto incentra la propria attenzione anche al presunto voltafaccia dei primi cittadini vesuviani, accusati di “aver buttato la maschera e firmato la nostra condanna a morte”, dopo aver accettato un accordo che non risolve minimamente la questione, ma che “offende la nostra dignità”.
Sulla stessa linea d’onda, i componenti del Pd reputano indecente il fatto che Berlusconi e Bertolaso promettano “miracoli” senza aver risolto nulla, proclamando una vittoria, di cui concretamente nessuno ha constatato l’esistenza.
Pertanto, in virtù di tali specificati motivi, il PD di Boscotrecase pretende la convocazione di un Consiglio Comunale monotematico, allo scopo di impegnarsi nel tutelare la salute dei cittadini, quanto mai ignorata, in conseguenza della firma del documento da parte della cosiddetta “coppia della munnezza” (Berlusconi e Bertolaso). Il partito, inoltre, rivendica il completo merito per la cancellazione dei 100.000 euro di risarcimento, che “vergognosamente l’Amministrazione Borrelli aveva inserito nel Bilancio comunale”.
Sarebbe necessario, secondo quanto scrivono, “attuare una raccolta differenziata seria ed avviare il trattamento meccanico della spazzatura giungendo a breve tempo a rifiuti zero”.
Non mancano, all’interno del manifesto, cenni alle “meravigliose e pacifiche” iniziative dei cittadini, i quali, grazie al loro intervento, finalmente deciso e compatto, hanno costretto il governo a riesaminare il problema. Vengono, altresì, incoraggiati a continuare in questa protesta pacifica, nonché a diffidare dei soliti facinorosi, che infangano i sani principi della stessa.
In definitiva, il PD di Boscotrecase chiede “la chiusura immediata e la bonifica della discarica SARI ormai già satura e la non apertura di Cava Vitiello”, auspicando, cosi come i parlamentari europei, nazionali e regionali del partito, l’abrogazione dell’art. 9 della Legge 123 del 2008, anche in considerazione dell’immane scempio naturale che tale provvedimento reca al Parco Nazionale del Vesuvio.
Antonio Tortora