“Ritorno nel mio regno! E ‘stata semplicemente un’esperienza indimenticabile interpretare Charlotte!”, confida in perfetto italiano la Sourousian‘, dominatrice femminile della scena. “Grazie a tutta la squadra di Riga! L’intero staff è stato magnifico! Per me si è trattato di una serata incredibile! Ho vissuto tante emozioni che non so esprimere a parole. Veramente un evento magico che porterò sempre nel mio cuore e nei miei ricordi! Sono grata a tutti coloro che mi hanno concesso questo privilegio!”
Di carattere più intimistiche le percezioni a tratti ‘surreali’ del Sepe/Werther. “Sono entrato in scena da un balcone alto 10 metri vestito di camicia viola, colore che porta male nel teatro. Ma non ci ho fatto caso!”, si presenta il Sepe. “Ho provato subito una sensazione bellissima, di dominio … e mi sono calato immediatamente nella parte. Non sentivo la fatica del personaggio, ed il Werther è sempre in scena! Il duetto del terzo atto ci ha fatto lievitare, io e Nora. Ha scatenato in noi sensazioni magiche, stupende, eravamo dentro ai nostri personaggi! L’atto conclusivo l’ho vissuto con una calma irreale. Cantava la mia anima! Poi, nonostante lo sparo dovuto al mio suicidio mi abbia procurato un intenso dolore all’orecchio e nonostante dovessi cantare da terra … ero così immedesimato nella parte che mi è passato un lampo nella mente, facendomi ricordare di quando ero bambino e correvo in mezzo ai fiori del cimitero, fino a fermarmi dinanzi
L’ultimo commento è riservato agli orchestrali magicamente condotti dal maestro lettone di Riga, Mosertas Pitrenas: “Il miglior Werther che abbiamo mai diretto!”.
Mauro Romano