Domenica mattina, Casola ha celebrato la giornata delle forze armate. Insieme all’amministrazione comunale erano presenti le autorità civili e religiose.
Dopo la messa nella cattedrale il corteo ha raggiunto il monumento ai caduti, dove è stata deposta una corona d’alloro sulle note del silenzio.
È toccato al sindaco Domenico Peccerillo ricordare ai presenti il significato della giornata: «Questa manifestazione non è semplicemente l’anniversario dei grandi eventi, della nostra storia, ma deve essere soprattutto il giorno della memoria, comune degli italiani – e ancora – siamo una nazione che si riconosce nel tricolore non solo come insegna di Stato ma come vessillo di libertà. Diciamo, quindi, grazie a coloro che hanno fatto l’Italia una e indivisibile, che hanno difeso in tempo di pace le nostre istituzioni democratiche, che si spendono ancora oggi nelle missioni di pace in tutto il mondo, a favore delle nascenti democrazie».
La Commemorazione si è svolta nei pressi della cappella dove è sepolto Raffaele Iozzino, giovane casolese che faceva parte della scorta di Aldo Moro e vittima delle brigate rosse: anche per lui le lacrime dei delegati che rappresentavano “i caduti in guerra” applauditi da tutto il Paese presente presso la chiesa del SS Salvatore di Casola.
Struggente il volto dei familiari dei caduti in guerra di Casola che osservavano il nome dei loro parenti mentre il Sindaco ricordava gli eroi locali.
Antonio Cesarano, invalido di Casola, ha così polemizzato: «Noi invalidi e mutilati di guerra di Casola alle consultazioni europee abbiamo votato i Liberaldemocratici perché credevamo in loro e ai buoni propositi nel tutelare gli invalidi e le vittime di guerra, le loro famiglie invece siamo stati dimenticati da tutti». Sconforto e proteste, dunque, ma una giunta comunale unita e forte pronta a sostenere e confortare i delusi casolesi.
Giovanni Cascone