- SI ad un piano strategico per la riduzione a monte dei rifiuti. (ad es. incentivando il vuoto a rendere, la vendita di prodotti sfusi o con la distribuzione alla spina, e vietando la vendita delle buste di plastica a perdere e di tutti i prodotti ed imballaggi “usa e getta”).
- SI alla raccolta differenziata con il metodo del “porta a porta” in tutti i comuni della Campania, con l’esclusivo fine del riciclaggio della materia, attraverso le filiere del riciclaggio (che offre anche tanti posti di lavoro).
- SI alla realizzazione e messa in funzione degli impianti di compostaggio/biofermentatori anaerobi (meglio se presenti entrambi) al fine di trasformare naturalmente la materia organica in fertilizzante per l’agricoltura o in terricciato da utilizzare in opere di ingegneria naturalistica.
- SI ai trattamenti cosiddetti “a freddo” per il trattamento della frazione residuale dei rifiuti, evitando esplicitamente ogni forma di incenerimento/gassificazione.
- SI all’incentivazione dei cittadini virtuosi che fanno bene la raccolta differenziata.
- SI all’incentivazione del compostaggio domestico (laddove possibile).
- SI all’incentivazione ed al sostegno pubblico delle filiere del riciclaggio.
- SI alle partiche di prolungamento della vita degli oggetti. Ossia incentivare tutti quei mestieri (molti dei quali si stanno estinguendo) che riparando le cose riparano l’ambiente (ad es. calzolai, arrotini, sarti, riparatori di elettrodomestici, restauratori, riparatori di bici, ecc.).
In altre parole SI ad un altro piano per i rifiuti in Campania che possa far diventare una vera risorsa qualcosa che adesso è solo un grosso problema.