Anche la Casa del Moralista risulterebbe danneggiata. È quanto emerge da una denuncia fatta da Gianfranco Cerasoli della Uil Beni Culturali, dopo il crollo della Schola Armaturarum. Si tratta di una domus che sorge sempre nella famosa Via dell’Abbondanza e sarebbe una delle più visitate dai turisti. Il ministero per i Beni e le Attività Culturali, dopo un colloquio con la Soprintendenza Archeologica Speciale di Napoli e Pompei, ha smentito “categoricamente la notizia completamente falsa”, confermando che all’interno degli Scavi di Pompei non si sono verificati altri crolli.
Intanto, questa è la mattinata di Sandro Bondi alla Camera. Il ministro si è difeso non cambiando la sua versione dei giorni scorsi: “Se avessi responsabilità mi sarei dimesso”. La giustificazione del crollo naturalmente è quella ufficiale, ovvero “la pressione del terrapieno sula domus, non la mancanza di fondi. I soldi ci sono, ma non si possono escludere altri crolli”. Ma Bondi ha aggiunto: “Il crollo di un edificio non può cancellare i miglioramenti che abbiamo introdotto, come la lotta alle guide abusive a quella al randagismo. Presto nascerà una fondazione che si occuperà dell’intera area archeologica”. L’intervento di Bondi si chiude con l’ennesima autodifesa: “Chiedere le mie dimissioni non sarebbe politicamente e moralmente giusto, non lo merito”.
Le parole di Bondi, però, non convincono l’opposizione che va al contrattacco e continua a chiedere le dimissioni del ministro.