Gli esercenti del centro cittadino, dopo l’ennesimo slittamento dei lavori di rifacimento di piazza Garibaldi, la piazza principale di San Giuseppe, chiedono i danni all’Amministrazione comunale. Lavori iniziati nella primavera del 2009, annunciati come una vera e propria rivoluzione del centro storico. Dovevano durare pochi mesi ma oggi, a fine 2010, si è caduti nuovamente in una delle varie fasi di stallo. Cavilli burocratici, contenziosi fra imprese e Comune, e ripetuti passaggi in Sovrintendenza hanno rallentato di fatto un progetto che doveva rilanciare il centro con vantaggi specialmente per i commercianti. Né l’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Agostino Ambrosio, né i commissari prefettizi che per sei mesi hanno guidato la cittadina vesuviana, nonostante i ripetuti annunci di ripresa, sono riusciti a sbloccare una situazione che ha portato oggi al clamoroso gesto dei negozianti, i quali chiariscono che non si tratta di un tentativo di discredito politico, ma semplicemente di un’azione volta a tutelare i propri interessi danneggiati dal mancato decollo della piazza. La denuncia era stata preceduta da un’altra iniziativa promossa dai Padri Giuseppini che reggono lo splendido santuario dedicato al patrono cittadino: una raccolta di firme che raggiunse ben quota mille. Dal canto suo, l’amministrazione, nella persona del sindaco Ambrosio, ha sempre affermato di aver fatto tutto il possibile per il miglior svolgimento dei lavori e addebita i ritardi alla burocrazia e allo stallo dovuto al commissariamento del Comune, poi revocato dal Tar Campania. Il primo cittadino, interpellato sull’argomento, lamenta nuove difficoltà che avrebbero impedito la ripresa dei lavori e annuncia un incontro tra la ditta appaltatrice e l’ufficio tecnico. «L’obiettivo è quello di trovare una soluzione a un problema che sta veramente a cuore a tutti noi per far ripartire i lavori e per dare maggiore decoro al nostro centro cittadino», ha dichiarato al Mattino.
Antonio Averaimo