Sant’Antonio Abate. Crisi lavorativa, i lavoratori della Ruggiero Costruzioni incominceranno a presiedere e protestare davanti i cantieri edili aperti. Da Lunedì e fino ad oltranza, i lavoratori in sciopero della nota ditta edile abatese hanno trasferito il loro sit-in di protesta pacifica dalla sede legale situata in via Santa Maria la Carità a via Borsellino a Casandrino, davanti ad un cantiere ricevuto in subappalto dalla Sirti S.p.A per conto di un’importante compagnia telefonica. La comunicazione è stata resa nota sabato pomeriggio dalla RSA Luigi Cascella della FILLEA-CGIL. Lunedì mattina sono tornati a scendere in strada gli operai e le maestranze della ditta edile di Sant’Antonio Abate per chiedere le spettanze degli stipendi arretrati già da diversi mesi. A formare un nuovo sit-in di protesta in Borsellino a Casandrino saranno i lavoratori manovali e le maestranze che coordinati dal referente sindacale Luigi Cascella aspettano da oltre otto mesi la retribuzione del proprio stipendio, nonostante che la nota azienda abatese stia cercando in tutti i modi di saldare gli arretrati. Disperazione e avvilimento da parte dei capifamiglia presenti che hanno chiesto fino ad oggi davanti ai cancelli della sede legale della Ruggiero Costruzioni di ricevere le spettanze arretrate. Molti dei presenti rassicurano che continueranno a presiedere nello sciopero ad oltranza, fin quando non interverrà la dirigenze con un atto dovuto: “Siamo stanchi di aspettare, sono già otto mesi che lavoriamo senza ricevere uno stipendio, ormai a casa non possiamo più vivere perchè non possiamo cucinare – spiega un lavoratore presente – i nostri figli non possono andare a scuola”. Il delegato RSA Luigi Cascella, mostrando un verbale dell’ufficio Vertenze di Napoli con il quale viene descritto l’atteggiamento antisindacale dell’azienda abatese, descrive l’atteggiamento scorretto subito dai lavoratori edili fino ad oggi: “Siamo ormai arrivati al culmine, non possiamo più tollerare questi atteggiamenti arroganti e superbi dall’azienda. Nonostante lavoriamo regolarmente – tiene a spiegare Luigi Cascella – non ci vengono garantite le spettanze dovute e sono già otto mesi che non riceviamo lo stipendio regolarmente. L’azienda ha diversi cantieri aperti, anche con importanti committenti, ma non riusciamo a capire perché non viene rispettato il diritto a ricevere la retribuzione. Purtroppo sono anni che va avanti questo atteggiamento dell’azienda – rinsalda un altro lavoratore in aspettativa – ritardando il pagamento degli stipendi e rimborsandoli parzialmente e periodicamente con 400-500 euro al mese eppure l’azienda Ruggiero continua a lavorare quotidianamente portando a termine cantieri per noti committenti come Enel, Telecom e Wind”. Contattata la segreteria della nota azienda abatese, è stata comunicata l’intenzione della Ruggiero Costruzioni di saldare gli arretrati, ma a tutto oggi non è stato possibile giungere ancora ad un accordo con alcuni lavoratori: “Stiamo cercando di trovare un accordo con i lavoratori in sciopero e abbiamo chiesto tempo per adempiere ai pagamenti arretrati. Siamo dispiaciuti della situazione creatasi – tiene a spiegare la segreteria – ma purtroppo a causa dell’attuale crisi economica, le commesse e gli appalti sono diminuiti drasticamente e ci sono rimasti pochi cantieri aperti. Inoltre – aggiunge – molti cantieri chiusi e consegnati non ci sono stati ancora liquidati e aspettiamo ancora dei finanziamenti da parte di importanti enti pubblici. Appena otterremo questi fondi da parte dei committenti, metteremo subito in pagamento i lavoratori che aspettano gli stipendi arretrati. L’imprenditore Aniello Ruggiero ha sempre pagato negli anni scorsi i suoi dipendenti e nonostante già siano successi casi del genere in passato, abbiamo sempre regolarizzato le spettanze. Ancora oggi abbiamo chiesto ad alcuni nostri dipendenti di pazientare affinché non saremo stati pagati dai committenti. Ogni volta, appena abbiamo ricevuto gli oneri dei lavori eseguiti, abbiamo sempre ottemperato ai nostri doveri e messo in pagamento quanto dovuto dall’azienda ai propri operai. Questa volta si è formato un gruppetto di lavoratori con a capo Luigi Cascella che non dimostra nessuna intenzione di accordarsi ma vuole andare avanti solo con le vertenze sindacali e legali e le richieste coatte di pagamento”.