«L’anima religiosa, cattolica e popolare, dei nostri concittadini è stata più volte rappresentata nelle opere quotidiane di alcuni laici e religiosi, stabiesi per elezione». Interviene così Antonio Carrillo, consigliere del Pdl stabiese, sulle polemiche scatenate in merito alla cittadinanza onoraria per l’ex parroco del San Marco Don Vincenzo Donnarumma che «oltre a svolgere un amorevole servizio religioso ha anche operato come promotore di servizi sociali per giovani ed anziani, nonché come avvocato in patrocinio rigorosamente gratuito per i bisognosi. La cittadinanza onoraria – aggiunge Carrillo – oltre che un attestato di stima sul profilo civile, qualche volta invero degradato a mera sponsorizzazione politica di parte, è prima di tutto un gesto civile di gratitudine e comunione sociale fondata sulla condivisione dei valori. Per cui, ritengo mio dovere come stabiese e quale rappresentante del popolo nel consesso civico comunale, dichiarare sin d’ora il mio personale e convinto consenso all’accoglimento di Vincenzo Donnarumma, nella nostra comunità civile con il riconoscimento formale della cittadinanza onoraria. Nel contempo, come cattolico praticante e parrocchiano del San Marco, mi ritengo fortunato di aver avuto come pastori ed esempio di vita i germani Don Ciro e don Vincenzo Donnarumma. Alla luce di quanto in premessa, ritengo che sia dovere di ogni consigliere di ispirazione cattolica e popolare, al di fuori degli schieramenti di parte politica, esprimersi sull’opportunità di indicare alle generazioni future – conclude il consigliere Pdl – un esempio di testimonianza di vita al servizio della comunità locale come nel caso dei fratelli Donnarumma».