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Terzigno, Cava Sari: il Comune firma lo stop agli sversamenti

Ieri si è svolto il consiglio comunale straordinario in sezione d’urgenza al Comune di Terzigno, richiesto dai cittadini, dopo la pubblicazione dei risultati delle analisi delle falde acquifere di pochi giorni fa.

Si sono verificati momenti di scontri verbali a partire dalle istituzioni comunali, perché l’opposizione aveva richiesto un altro consiglio ad ottobre, mai convocato. I cittadini, stanchi di chiacchiere d’ufficio e bramosi di fatti hanno fatto pesare il loro stato d’animo con strepiti ed urla.

La maggioranza di centrodestra era presente solo fisicamente. Il sindaco Domenico Auricchio, del Pdl, ha parlato solo una volta: «Io per questo paese ho dato l’anima!», un’altra volta ci ha provato, ma gli è stato tolto il microfono di mano. A parlare è stata l’opposizione, a vincere la gente.

In presenza di circa un centinaio di cittadini e diciassette consiglieri comunali, il verdetto è stato un’ordinanza, preparata da un gruppo di avvocati nominati dai comitati, firmata del sindaco Domenico Auricchio, che vieta lo sversamento in Cava SARI dei diciotto comuni della zona rossa (Torre del Greco, Portici, Ercolano, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata, Somma Vesuviana, Sant’Anastasia,San Giuseppe Vesuviano, Boscoreale, Pompei, Ottaviano, Cercola, Terzigno, Pollena Trocchia, Boscotrecase, San Sebastiano al Vesuvio, Trecase e Massa di Somma), vista l’accertata criticità dell’inquinamento delle falde acquifere. Auricchio, inizialmente titubante, anche a causa del suo avvocato che gli aveva suggerito di non firmare, alla fine ha firmato ed ha concluso la riunione dicendo: «cittadini di Terzigno, siamo tutti sulla stessa barca!».

Agli inizi della prossima settimana, anche a Boscoreale sarà convocato il consiglio comunale. Nell’attesa continuano le proteste, e continueranno fino a che cava SARI non verrà chiusa come firmato il 29 ottobre in presenza del Premier Berlusconi, il presidente della Regione Campania, Caldoro, il Presidente della Provincia di Napoli, Cesaro e dei sindaci della zona rossa.

Le criticità ci sono, e sono accertate dalle analisi, e se anche l’inquinamento non fosse dovuto dalla discarica, sarebbe morale continuare ad inquinare un territorio, patrimonio dell’UNESCO?

Giovanna Sorrentino

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