Gragnano: sit-in dei pizzaioli per difendere il panuozzo. Il Comune trova una soluzione momentanea

Scendono in strada per protestare contro la scomparsa del panuozzo. Ristoratori, pizzaioli e camerieri delle 20 pizzerie chiuse a Gragnano ieri mattina hanno occupato la sede stradale di via Vittorio Veneto, bloccando il traffico dalle 9 alle 14:30, con fumogeni e striscioni (“ridateci il nostro lavoro” e “tante promesse, niente fatti”), sorvegliati dai carabinieri, finché non si è concluso un incontro con il sindaco Annarita Patriarca e con i capigruppo di maggioranza e opposizione. Al centro della discussione, le problematiche inerenti alla chiusura dei 20 locali gragnanesi e il blocco delle licenze commerciali alle tante pizzerie, uno dei settori trainanti dell’economia della cittadina dei Lattari. Molti locali, infatti, rientrano nella zona rossa ad alto rischio idrogeologico e rischiano di scomparire completamente. Da due mesi, 20 di questi sono stati chiusi in seguito ad un’operazione coordinata dalla Procura di Torre Annunziata, e condotta dai carabinieri del Nas, dai vigili urbani e dal personale dell’Asl Napoli 3 Sud. Ciò rischia di compromettere uno dei settori più produttivi gragnanesi, quelli legati alla vendita del panuozzo. Al termine di un’analisi dei risultati della precedente conferenza dei servizi e delle varie opzioni, la riunione dei capigruppo ha deciso di discutere in un prossimo consiglio comunale, da convocare al massimo entro una settimana, un indirizzo ai responsabili di settore del Comune che tenga conto delle mutate condizioni antropiche dell’area rossa e delle attuali condizioni di rischio idrogeologico. «In questo modo – spiega il sindaco, Annarita Patriarca – possiamo restringere le condizioni ostative che ora impediscono, per ragioni di sicurezza, la ripresa di molte attività commerciali. Inoltre, con la prossima approvazione del Puc, sulla quale stiamo lavorando da tempo e contiamo di portare a termine nel giro di 5-6 mesi anche grazie al confronto con l’opposizione, gli esercizi commerciali saranno invitati a produrre la documentazione urbanistica in loro possesso al fine di dimostrare che non sussistono irregolarità tali da inficiare l’uso dei locali in questione». Il Comune di Gragnano sta lavorando per concedere entro due settimane altre licenze provvisorie, della durata di circa 6 mesi, per permettere almeno in parte, a chi ha le carte quasi in regola, di ripartire. Tutti i ristoratori che al momento non possono esercitare l’attività, saranno convocati negli uffici comunali per confrontare le documentazioni in proprio possesso con quelle comunali: se l’agibilità risale al 1999 o all’aprile 2002, ovvero agli ultimi vincoli, la pizzeria dovrebbe essere salvata, grazie anche alla nuova perimetrazione della zona rossa. Se sono stati commessi abusi edilizi successivi al 2002, devono essere sanati e, se riguardano solo parte del locale, al ristoratore sarà restituita la licenza. Nel caso in cui tutto il locale sorge in zona rossa ed è stato costruito dopo quella data, scatta l’immediata cancellazione. A quanto pare, meno di 10 attività rischiano di scomparire. «Dobbiamo coniugare il ripristino della legalità e il rispetto delle norme sulla sicurezza pubblica con la necessità di restituire agli operatori la possibilità di riaprire le pizzerie, anche in considerazione del grande indotto che esse rappresentano per l’economia locale. È in atto un percorso – conclude Annarita Patriarca – con cui l’Amministrazione Comunale di Gragnano intende dare risposte concrete ad un problema ereditato dal passato e che non è mai stato affrontato con decisione».

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