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Le cifre del business dei baby-neomelodici

Quarantacinque minuti di esibizione valgono dai 100 ai 300 euro. E in un giorno solo, giovanissime pop-star riescono a esibirsi anche in 12 concerti. Tutto esentasse.

Ecco alcune cifre del Business dei neomelodici che Silvia Luzi e Luca Bellino, del network italiano di video-reporter indipendenti di Current, raccontano nel reportage Vanguard in onda mercoledì 17 novembre alle ore 21.10 sul canale 130 Sky.

La musica neomelodica a Napoli è parte della tradizione popolare ed è anche un business da centinaia di milioni di euro l’anno. Una galassia di stelle la cui fama spesso non supera i confini campani o addiritura rionali, eppure vanta attestazioni di popolarità e fatturati degni delle grandi star. Negli ultimi anni, tra gli artisti neomelodici più famosi ci sono sempre più bambini: hanno tra i  9 e i 14 anni.

Il reportage Vanguard si concentra soprattutto su di loro, sui giovanissimi protagonisti di questo genere musicale nato dalla sceneggiata napoletana di Mario Merola, terza generazione di cantanti che segue le orme di Nino D’Angelo, Gigi Finizio e Gigi D’Alessio e guarda al successo di “Chill va pazzo pe’ te” firmata dal boss della camorra Luigi Giuliano (regolarmente registrata alla Siae, 400mila copie vendute, un sommerso non stimabile, nonché colonna sonora del film ‘Pianese Nunzio 14 anni a maggio’). Camorra a parte, il giro d’affari che oggi gira attorno ai neomelodici più piccoli è notevole. Current ha intervistato le nuove baby star e ha seguito la giornata-tipo di alcuni di loro. I più famosi, quelli che hanno già conquistato le pagine di “Sciuè Sciuè”, versione napoletana del più celebre settimanale per adolescenti ‘Cioè’. C’è l’instancabile baby-diva Fortuna, 14 anni, che da Casavatore parte alle 10 del mattino  per una tourné giornaliera che prevede 12 concerti tra comunioni, matrimoni e feste di piazza che termineranno solo a notte fonda. ‘Una macchina da guerra’ che in soli 7 anni ha prodotto 5 album e venduto oltre 300mila copie. C’è poi, Sabrina, 11 anni, canta come la Pausini e la Tatangelo ma per scalzare la feroce concorrenza ha imparato a versare lacrime e così è conosciuta dai più come ‘la bambina che piange ‘o veramente’. C’è infine anche Giuseppe Jr, il baby neomelodico celebre per la canzone ‘Bellissima’ che dai vertici del successo, a soli nove anni, lo porta al declino per colpa di un’associazione antipedofilia che si accorge che il testo lascia poco all’immaginazione e fa scoppiare lo scandalo.

Dietro ciascuno di questi giovani talenti ci sono sempre un nonno, un papà, un familiare che cambia vita e s’improvvisa manager: contatti con le radio e tv locali, passaggi pubblicitari, un cellulare dedicato solo agli ammiratori e, almeno per l’inizio, qualche decina di migliaia di euro da spendere per fare in modo che il giovane cantante arrivi al grande pubblico partenopeo almeno con un singolo di successo.

Il reportge Vanguard è firmato e realizzato da Silvia Luzi e Luca Bellino, autori de La Minaccia, il controverso e pluripremiato documentario sulla Rivoluzione Bolivariana nel Venezuela di Chavez, trasmesso in 6 paesi del mondo e per la prima volta in assoluto in Italia solo su Current nel settembre 2009.

VANGUARD: Autentico social-network dedicato all’informazione partecipativa e alle news da ogni angolo del mondo, Current sul canale 130 Sky punta sul giornalismo d’inchiesta di ultima generazione proponendo, il doppio appuntamento settimanale con il Vanguard Internazionale e Italia, rispettivamente di martedì e mercoledì. Si tratta della produzione interna più brillante e di successo del network di Al Gore. Tanti i riconoscimenti. La serie internazionale ha ricevuto: gli Emmy Awards nel 2007, il DuPont Columbia Award nel 2008, i Webby nel 2009 e di recente il prestigioso Annual Peabody Award 2010 Television Academy Honor per il reportage OxyContin Express, l’inchiesta sulle prescrizioni mediche illegali e il conseguente abuso di farmaci in US. La serie italiana, partita solo l’anno scorso, vanta già un titolo vincitore nella sezione giovani del Premio Ilaria Alpi ’09.

Con la serie italiana del Vanguard videomaker, freelance, giornalisti indipendenti e aspiranti reporter Current, distribuiti sul territorio nazionale raccontano quanto accade nel nostro Paese in puro stile ‘ground-breaking journalism’, dando la parola ai protagonisti dei fatti direttamente dai luoghi dove avviene la notizia. Spesso intercettano le notizie che provengono dal basso e le anticipano prima che arrivino sui canali mainstream. E’ successo nella prima edizione, con il VanguardLa terra che uccide”, inchiesta sul termovalorizzatore di Acerra, (Premio Ilaria Alpi ’09), che due settimane prima rispetto ai principali quotidiani nazionali ha denunciato l’accensione simbolica dell’impianto di smaltimento di rifiuti nel napoletano fatta dal Presidente del Consiglio. E’ successo poi con l’inchiesta sulle Babygang latine a Genova e Milano, con la scioccante ultima intervista di David, il giovane ragazzo ecuadoriano che in diretta dagli studi di Current ha ripudiato pubblicamente la violenza della strada per poi rimanere vittima di un agguato tra gang latine solo una settimana dopo. Con le Navi dei Veleni al largo delle coste calabresi; con le Discariche in Trentino, questione ancora al centro delle polemiche della stampa e dei governi locali. Sempre coerenti con le dinamiche del citizen journalism, la scorsa edizione del Vanguard Italia è anche riuscita ad affrontare temi scomodi e argomenti tabù come le Madri Assassine, la Pedofilia al Femminile, la pillola RU486 o i casi Cucchi Aldrovandi, Gugliotta e Uva susictando con ogni puntata, un significativo dibattito tra il pubblico televisivo e dei social network.

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