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Mercoledì Tonino Scala presenta il suo libro “Quaquaraqua uomini di camorra”

Tonino Scala

Sarà presentato il prossimo mercoledì, 17 Novembre, alle ore 18,00 presso il  Caffè Letterario Intra Moenia in piazza Bellini, 70, nella città di Napoli , l’ultimo lavoro editoriale di Tonino Scala: “Quaquaraqua uomini di camorra”. Un libro di racconti che voleva, attraverso le storie delle vittime, parlare ancora di “camorra” . Ad un anno dall’uscita di “La camorra: da onorata società a S.p.a.”, l’ex presidente dell’Osservatorio Regionale Contro la Camorra e la Criminalità Organizzata ritorna sul tema questa volta usando lo strumento narrativo del racconto. Pubblicato da  Satura editrice il libro di Scala ricorda alcune morti cadute nell’oblio. Gelsomina Verde, 114 vittima della camorra dall’inizio dell’anno. Uccisa solo perché si era innamorata dell’uomo sbagliato. Annalisa Durante, il boss Salvatore Giuliano, nel mirino di una banda rivale, usa il suo corpo come scudo contro i colpi di pistola sparati da due ragazzini su uno scooter. Una morte assurda. Al suo posto poteva esserci chiunque. Per quelle bestie assetate di sangue che sono i camorristi , non avrebbe fatta differenza. Francesco del Prete, muore “Per aver combattuto come sindacalista battaglie di legalità ed aver collaborato con le Forze dell’ordine, è stato barbaramente ucciso da esponenti della camorra si rifiuta di pagare il pizzo”. Di lui resta la magra consolazione di questo epitaffio. Luigi Flauto, un destino segnato il suo. Obeso e vittima d’ “o’sistema”. Quel sistema che stritola e non lascia alcuna chance per chi, suo malgrado, si ritrova a farne parte. Anna De Gregorio ed Eugenio Covito, due giovanissimi “nammuratiell”, uccisi perché così voleva una faida familiare che solo la camorra, terra dove regna sovrana l’ignoranza, la demenza, la bestialità, potevano concepire. Vittorio Maglione, giovane tredicenne. Annuncia sul messenger la sua volontà di lasciare questa terra. Fratello ucciso pochi anni prima, padre camorrista. Per lui è troppo. L’unica via di fuga che gli sembrata abbordabile, è stata una corda al collo. Di Vittorio resta una foto e un profilo sul messenger e l’amara constatazione che nessuno pagherà mai per questo delitto. Alberto Ogaristi, detenuto innocente, ancora in attesa di giudizio. Reo di essere nato a Casal di Principe. Unica sua colpa. E per questo dal 2002 vive in un incubo dal quale, nonostante tutti gli sforzi, non si riesce a svegliare. E poi ancora la strage di Castelvolturno, l’omicidio di Don Peppe Diana. Alla presentazione di mercoledì 17, oltre all’autore, parteciperanno l’ex deputato Claudio Fava, Giuseppe De Cristofaro ed Enzo Amendola i lavori saranno coordinati dalla giornalista Anna Trieste.

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