Boscoreale, tensione al Consiglio: cittadini contro il sindaco Langella, un giovane è stato fermato

Ieri, martedì 16 novembre, durante il consiglio comunale di Boscoreale, si sono verificati momenti di scontri tra i cittadini boschesi e il loro primo rappresentante, Gennaro Langella. I punti da affrontare durante la riunione dovevano essere cinque, ma ci si è fermati al secondo.

A prendere la parola per primi sono stati i consiglieri di opposizione, tra cui Francesco Paolo Oreste, esponente del PD, che ha più volte dichiarato con parole toccanti il suo netto rifiuto alla discarica Sari, sia per questioni sanitarie che per la zona in cui è situata, il Parco Nazionale del Vesuvio.

Anche a Boscoreale, come è avvenuto sabato a Terzigno, i cittadini hanno fatto presente di essere stufi delle chiacchiere. Pretendono i fatti. Hanno dichiarato di essere informati quanto le istituzioni, se non di più riguardo le alternative possibili alle discariche e agli inceneritori.

L’emergenza rifiuti non è stata risolta nel corso degli anni, è stata semplicemente tamponata. E ad oggi le istituzioni non sembrano parlare di altro se non di aprire altri buchi per buttarvi l’immondizia.

Oltre a 17 consiglieri comunali, anche qui come a Terzigno c’è stata un’affluenza di comuni cittadini e gli esponenti di opposizione si sono augurati che possa essere sempre così, in tutti i prossimi consigli comunali.

Anche il sindaco Langella, come sempre, si dichiara «contro la discarica nel Parco Nazionale», e ritiene che «Cava Sari deve essere chiusa e bonificata». Una dichiarazione un po’ in contrasto con quello che poche settimane fa aveva affermato durante un’intervista: «Bonificare significa togliere l’immondizia e spostarla in un sito più sicuro. Quindi, i rifiuti che si trovano nella Sari dovrebbero essere messi da un’altra parte, ma non c’è un altro posto. La bonifica si ridurrà a coprire i rifiuti col terreno e qualche alberello».

La riunione è terminata con la richiesta di un atto di solidarietà da parte dei consiglieri e dei cittadini, nei confronti del sindaco di Terzigno Domenico Auricchio, il quale sabato 13 novembre, anche se sotto pressione, ha firmato un’ordinanza scritta da un pool di avvocati in occasione del consiglio comunale, che prevedeva la chiusura della discarica Sari, dato l’inquinamento delle falde acquifere.

Il sindaco Langella dà notizia di una lettera pervenutagli, firmata dai sindaci di Somma Vesuviana e di Portici, rispettivamente Raffaele Allocca e Vincenzo Cuomo, che chiede l’annullamento dell’ordinanza perché illegittima. Dopo aver dichiarato che non avrebbe firmato questa lettera, viene scritta una mozione, approvata all’unanimità, che ordina la chiusura e la bonifica immediate della Sari e il divieto di transito degli autocompattatori a Boscoreale.

I cittadini però volevano un’ordinanza vera e propria, che andasse in vigore subito; a detta del sindaco questo non era possibile «per questioni tecniche, vista l’ora». Erano, infatti, le 00:30, così è scattata la rabbia di persone stanche di lottare e di aspettare gli iter istituzionali. Langella ha lasciato nervosamente l’aula consiliare, rifugiandosi nell’auto della polizia e i cittadini hanno tentato di fermarlo posizionandosi davanti all’auto, dichiarando a gran voce il loro dissenso per la decisione del sindaco di rinviare l’ordinanza all’indomani. La volante è stata accerchiata, un ispettore è rimasto ferito alla mano, mentre un giovane è stato fermato.

Quando sono arrivati i rinforzi, è stato fatto spazio all’autovettura per andare via.

Durante questi minuti, è stato preso un ragazzo dalle forze dell’ordine e i suoi concittadini sono giunti fuori la caserma di Boscoreale per dargli un aiuto morale. Dopo poco è uscito un rappresentante delle forze dell’ordine, intimando di andare via. La manifestazione, come tutte le sere, è terminata con il presidio sulla rotonda in Via Panoramica

Giovanna Sorrentino

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