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Castellammare, falò dell’Immacolata: a Scanzano c’è anche una barca, alberi tagliati a Quisisana

Una barca fa bella mostra lungo la strada Panoramica, dominando un cumulo di legna ammassata in uno spiazzale in vista dei “fucaracchi” dell’Immacolata; poco distante, nei boschi di Quisisana, tanti alberi sono stati tagliati o danneggiati per “fare legna”. Come ogni anno, a Castellammare si ripresenta il problema dei falò, con furti di legname da garage e terreni privati, ma anche taglio indiscriminato di alberi e raccolta di rifiuti ingombranti. E stavolta, tra gli “ingombranti”, ecco comparire addirittura una barca, portata nella zona collinare chissà come, e riempita di legna. Quel “trofeo” sarà bruciato la notte dell’Immacolata, come barbara tradizione che dura da decenni ormai nella cittadina stabiese. Nel frattempo, però, il Comune aveva provato a circoscrivere il fenomeno, magari spostando la “gara” dei falò tra i vari quartieri stabiesi in una zona ben precisa. L’amministrazione comunale aveva scelto l’arenile stabiese per ospitare i “fucaracchi”, sfruttando però anche dei grossi “bracieri” in metallo, in grado di raccogliere anche le ceneri da eliminare il giorno dopo. Le grosse griglie in metallo, nell’idea del sindaco Bobbio, dovevano essere realizzate dalla Fincantieri, in modo da poter dare lavoro agli operai e risolvere un grande problema di ordine pubblico che in passato ha provocato feriti e addirittura morti. Ma i costi della realizzazione dei bracieri superano di gran lunga le previsioni (si parla di circa 40mila euro a griglia) dunque il progetto è stato accantonato, almeno per quest’anno. E adesso torna il problema. Nottetempo ragazzini muniti di carrelli caricano legna da mettere, poi, in rifugi sicuri, lontani da occhi indiscreti. Invece, a Scanzano il nascondiglio è ben visibile anche dalla strada. Carabinieri e polizia stanno predisponendo un piano di controlli a tappeto su tutto il territorio per le prossime due settimane, mentre i vigili urbani al momento sono in attesa di conoscere il piano interforze che il Comune non ha ancora studiato o, almeno, non ha ancora illustrato. Negli scorsi anni, l’amministrazione Vozza ha disposto sequestro e distruzione di cumuli di legna per diverse settimane precedenti all’8 dicembre, senza però mai riuscire ad eliminare il problema, ma riuscendo soltanto a limitarlo. Lo scorso anno, però, si verificarono episodi gravi, come l’interruzione della linea ferroviaria della Circumvesuviana per diverse ore a causa dei rami lasciati dai ragazzi sui binari. In un altro caso, un ragazzino rimase ferito a colpi di arma da fuoco dal proprietario di un albero derubato dei rami. E ancora, sempre nello scorso dicembre, una chiesetta del Centro Antico fu privata delle travi portanti, in legno massiccio, poi bruciate proprio all’Immacolata.

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