Juve Stabia: “Basta inciviltà oppure chiudiamo la tribuna scoperta dello stadio Romeo Menti”

Una serie di ennesimi atti di inciviltà, verificatisi nel corso delle due ultime gare casalinghe disputate dalla Juve Stabia, contribuiscono, ancora una volta, a discreditare, a livello nazionale, il nome della società e di riflesso della città di Castellammare di Stabia. Non si ritiene ammissibile e giustificabile che una parte della tifoseria, soprattutto quella che occupa il settore della Tribuna scoperta, si renda ancora protagonista di fatti incresciosi consistenti, come recita il Comunicato ufficiale della Lega Pro, “nell’indirizzare più volte durante la gara verso gli assistenti arbitrali reiterate frasi offensive, minacciose ed intimidatorie nonché verso  i medesimi numerosi sputi che li raggiungevano in più parti del corpo; analogo comportamento veniva tenuto nei confronti dei calciatori della squadra avversaria che in fase di riscaldamento venivano raggiunti anche da spruzzi di liquido”. Quanto riportato oltre a comportare un aggravio di costi per la società, derivante dalle sanzioni che sistematicamente vengono irrogate alla stessa, non ultima quella ammontante a 10mila euro a seguito dei fatti di cui innanzi, vanifica inesorabilmente gli sforzi che la proprietà sta compiendo per portare in alto il nome della Città delle Acque e dare credibilità ad un progetto calcistico lungimirante. La SS Juve Stabia Spa nel denunciare tali atti, invita la parte sana del pubblico stabiese ad isolare gli autori di tali gesti ed agli stessi di astenersi da simili comportamenti che, se reiterati, potrebbero comportare sanzioni e provvedimenti, ancora più onerosi, sotto tutti gli aspetti, da quello economico a quello disciplinare. Alla luce di quanto innanzi, sin dalla prossima gara casalinga, la società chiederà alle Forze del’Ordine di utilizzare il sistema di videosorveglianza per individuare gli autori di tali atti per poi perseguirli, nelle sedi competenti, per ottenere il risarcimento dei danni. In ultima analisi la società potrebbe anche valutare l’opportunità di interdire l’accesso al Settore incriminato.

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