Continuano le critiche rivolte al sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita, e anche stavolta, fra le voci dell’opposizione, passa in primo piano il Pd, con i suoi principali esponenti Francesco Porcelli e Nicola Tremante.
Sul tavolo della discussione sono stati portati diversi temi, ma il principale è senza dubbio la formazione del nuovo progetto politico voluto fortemente dal segretario Pd di Torre Annunziata, Porcelli, allo scopo di creare una solida alleanza tra partiti di centro sinistra, che possano quindi fare vera opposizione al sindaco Starita e possano essere una valida opzione in vista delle elezioni del 2012. Non a caso, quindi, il gruppo nato dall’unione di Pd, Idv e SEL si fa chiamare “Alternativa”, e procede su due linee guida fondamentali: l’unione tra partiti puri del centrosinistra e la stesura di un unico programma di governo che possa rivalutare il territorio oplontino. Le critiche da parte di Starita non si sono fatte attendere. Il primo cittadino ha eseguito il punto sul suo attuale programma di governo, giudicando l’ostruzionismo di questa ultima stagione politica come mera reazione alla sua battaglia contro l’illegalità e la criminalità organizzata. Inoltre, dalle colonne di un noto giornale locale, ha respinto al mittente tutte le critiche provenienti dal suo partito, rivolgendosi in particolare al segretario comunale, Francesco Porcelli, e al segretario provinciale, Nicola Tremante, dicendo che hanno fomentato il dissenso da parte di molti militanti del Pd.
Sempre attraverso la stampa, le risposte dei due segretari sono state ugualmente incisive e rapide. Entrambi hanno ribadito in maniera univoca di essere contrari non solo al mal governo di Starita, ma anche alla scelta dei politici del carnet della giunta comunale, che attualmente rivestono cariche pubbliche. In particolare ritorna la critica della scelta discutibile di Starita (anche tra gli assessori che attualmente appoggiano Starita) di aver messo a capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, l’ingegner Bruno Orrico, già responsabile tecnico regionale nel passato governo Bassolino, e attualmente indagato per aver favorito imprese di dubbia entità, mantenendo probabili contatti con gruppi criminali vicini al clan camorristico dei casalesi. Porcelli, inoltre, ha aggiunto che in più occasioni aveva offerto al sindaco la possibilità di formare una giunta diversa da quella attuale che potesse intervenire in maniera concreta e soddisfare le esigenze della cittadinanza senza il coinvolgimento di partiti del centrodestra. Porcelli ha precisato quindi che è ingiusto etichettare le voci dissenzienti come voci dell’antipolitica o, peggio, della criminalità; pertanto è anche scorretta l’elevazione del sindaco stesso a unico paladino della legalità. D’altra parte Tremante ha spiegato di essere stato anch’esso aperto al confronto politico col primo cittadino di Torre, e di aver trovato dalla parte di Starita solo una perentoria chiusura. Restando sull’accesa opposizione del Partito Democratico, in questi giorni è stato pubblicato un nuovo manifesto contro il mal governo di Starita. L’argomento principe è ancora una volta la mancata bonifica delle zone limitrofe della città che, va ricordato, era uno dei punti fondamentali del documento programmatico della giunta Starita. Qui di séguito alcuni tralci del manifesto del Pd: “Migliorare la qualità della vita delle periferie é una sfida per il centrosinistra. In questa direzione, l’obiettivo di liberare il centro della città da un eccesso di funzioni va tenacemente perseguito. La scelta di avere il nuovo Ospedale ai confini tra Torre e Boscotrecase e gli uffici comunali a Rovigliano va in questo senso. Se, anche per gli immobili di via Tagliamonte, si scegliesse di promuovere la collocazione di un equilibrato mix di esercizi commerciali e di front office pubblici quest’im-postazione risulterebbe più coerente.” Il Pd quindi indica quattro fondamentali condizioni grazie alle quali sarebbe possibile attuare una vera opera di bonifica urbana: “Il trasferimento di funzioni richiede, però, alcuni presupposti: 1) miglioramento della viabilità (è scandaloso il ritardo per il ripristino del ponte di via Sepolcri); 2) mobilità semplificata (prevedere linee di trasporto verso questi presidii); 3) reti commerciali adeguate (che integrano le esigenze dell’utenza non stanziale e quella residenziale); 4) servizi sociali e sanitari moderni.- E in questo modo il Partito Democratico indica il fulcro del problema, l’area di Rovigliano, che nei giorni scorsi è stata espulsa dal “piano Farmacie”, giudicando questo atto come una scelta lesiva a danno dei diritti dei cittadini.
Quindi il manifesto prosegue: “Non sono chiare le ragioni di questa decisione. Ci sono interessi specifici? Nell’Amministrazione vi sono esponenti interessati a questo approdo? Vi sono accordi “politici” passati o che riguardano il futuro? Vi è stata un’eccessiva “permeabilità” da parte della burocrazia? Tutto ciò non è chiaro; al contrario, è chiarissimo che alcuni candidati o eletti di Rovigliano – che raccolgono voti in quella zona – sono rimasti zitti. Perché l’assessore Ascione, il consigliere Veltro e l’incomprensibile consigliere De Stefano che rumorosamente sostengono il “papocchio” su una questione così importante, invece di difendere gli interessi dei cittadini di Rovigliano, restano in silenzio?”
Il Partito Democratico chiede pertanto una ridiscussione in Consiglio Comunale dell’esp-ulsione del piano Farmacie, della zona Rovigliano e agli organi competenti di vigilare sulle scelte attuate dal governo in carica.
Gioacchino Iuzzino