Tre bombe a mano sequestrate nei pressi della discarica Sari. E Auricchio è pronto a revocare l’ordinanza

Tre bombe a mano sono state trovate nei pressi della discarica Sari, per gli inquirenti degno di un nuovo inasprimento delle proteste a Boscoreale a Terzigno. Napoli resta invasa da 2800 tonnellate di rifiuti. Il Ministro degli Interni La Russa e Berlusconi sono propensi ad aumentare il numero delle forze dell’ordine in difesa della discarica, laddove ce ne fosse il bisogno. Il sindaco di Terzigno Domenico Auricchio, dopo aver firmato l’ordinanza che chiudeva cava Sari e impediva il passaggio degli autocompattatori, è indagato per interruzione di pubblico servizio. La sua ordinanza firmata per ragioni sanitarie, non può essere revocata dal prefetto, e il Tar sembra non voler avere responsabilità di revoca per lo stesso motivo.

Tutto questo, dopo il Consiglio dei Ministri che si è riunito per discutere sulla questione campana dell’emergenza rifiuti. Dopo alcune settimane di rinvio, finalmente si è affrontata la proposta di un decreto legge che cancellasse dalla legge 123/2008 l’eventuale apertura della discarica Cava Vitiello a Terzigno. Come d’accordo con i sindaci dei 18 comuni della zona rossa, il Presidente della Regione Campania Caldoro e Cesaro, Presidente della Provincia di Napoli, è stato cancellato quel provvedimento scellerato che prevedeva un’altra discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio. E non solo. Non saranno adibiti a discariche nemmeno i siti di Serre ed Andretta. Inoltre sono previsti 150 milioni di euro per risolvere l’emergenza , che serviranno per la gestione complessiva del ciclo rifiuti e per incrementare la raccolta differenziata. Al Presidente Caldoro saranno affidati i poteri commissariali per la costruzione degli inceneritori. Durante il CdM si è verificato uno scontro di opinione tra il Ministro Fitto che afferma: «Serve un accordo che duri circa un mese con le altre regioni d’Italia per ospitare i rifiuti campani», e il Vice Ministro ai trasposti Castelli, della Lega Nord, che prevede: «La richiesta di accordo ci riporta indietro di due anni. Non vorrei si stabilisse il principio secondo cui la Provincia di Napoli produce rifiuti e le altre regioni debbano smaltirli. Ciò sarebbe contro la legge e i princìpi del vivere civile». Il Segretario del PD Bersani, si schiera contro la provincializzaione dei rifiuti, “perché non ci sarebbero garanzie di trasparenza”, dice. La sua paura è che i fondi possano essere sprecati per infiltrazioni da parte della camorra. L’opposizione inoltre presenta un disegno di legge che riporti la questione dello smaltimento dei rifiuti nelle mani dei poteri ordinari. Si dichiara quindi a favore di uno stop ai commissariamenti.

Giovanna Sorrentino

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