“E’ un gesto barbaro e un danno enorme – dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – il gufo sparato dai bracconieri è una specie molto rara e si osserva nel nostro territorio solo durante il passo migratorio. Alcuni esemplari che si sono riprodotti in Scandinavia si sono poi osservati in Penisola Iberica, in Italia, Grecia, Turchia e persino Malta. Un soggetto in migrazione dalla Tunisia dopo soli 21 giorni è stato osservato a 3345 km di distanza nella lontana Russia!!! Ma stavolta il volo di questo splendido rapace è stato interrotto dai pallini di piombo di codardi bracconieri…e non sappiamo se potrà mai riacquistare le sue capacità di volo. E’ impossibile confondere un uccello rapace come un gufo con altre specie. Se tali animali vengono abbattuti lo sono DELIBERATAMENTE, e questo ci dovrebbe far riflettere sulla professionalità e la civiltà inesistente da parte di diverse persone che continuano ad “imbracciare”, per 5 mesi, indebitamente e pericolosamente un’arma da fuoco!!!”
La nostra “Terra delle Sirene” ha tra le tante fortune quella di trovarsi al centro delle traiettorie del popolo dei migratori. Purtroppo tali meravigliosi abitanti del cielo, spesso, trovano ad attenderli un altro popolo: quello dei bracconieri, incalliti e fanatici sparatori per i quali la caccia a qualsiasi specie e con qualsiasi mezzo dura tutto l’anno. A lasciarci le penne sono spesso proprio gli uccelli rapaci, specie utili nei delicati equilibri dell’ecosistema e protetti dalla Legge. Poiane, gheppi, sparvieri, barbagianni, falchi e gufi, ma anche assioli, civette, rigogoli e upupe, e tante altre specie, ferite da armi da fuoco, sono state negli anni consegnati ai volontari WWF da cittadini e turisti sensibili.
“Si tratta di azioni fuorilegge ma che, nella quasi totalità dei casi, rischiano, purtroppo, di restare impunite. Le gesta
Il WWF lancia un accorato appello:
“Si invita chiunque noti o sia a conoscenza di impianti fissi per l’uccellagione (trappole, pali, reti, ecc.), di richiami acustici, di battute al cinghiale, di spari nei pressi delle case o delle persone, a denunciarli senza esitazione alle Forze dell’Ordine e a darne tempestiva comunicazione al WWF che attuerà tutte le azioni immediate e necessarie per contrastare i reati in corso.”
Nelle more gli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Castellammare di Stabia, assieme al WWF, stanno pattugliando le colline ed effettuando un lavoro di “intelligence” per cercare di arginare il fenomeno della caccia illegale. Ferdinando Fontanella