Castellammare, Sicignano: “Quartieri ostaggio di extracomunitari”. Scala: “Il vero problema è la camorra”

«Pericolo sicurezza  nella città delle acque» è l’allarme lanciato dal consigliere comunale di opposizione Antonio Sicignano, leader del Cdl stabiese, che denuncia come oramai «alcuni quartieri della città sono divenuti ostaggio degli extracomunitari e di immigrati irregolari, molti dei quali vivono senza rispettare in alcun modo la legge e le più essenziali prescrizioni di civiltà. In particolare – spiega Sicignano – il centro antico è oramai un quartiere che in alcune sue parti è in mano a questa popolazione, prevalentemente formata da immigrati irregolari, la quale è ostaggio di una minoranza violenta e aggressiva, che spesso si abbandona in litigi ed in comportamenti antisociali. La maggioranza di essi invece è pacifica e va comunque tutelata, riconoscendo loro pieni diritti, atteso che  vivono in condizioni sociali degradate e precarie, alla mercé di speculatori locali, che fittano a costoro appartamenti malsani a costi elevatissimi; allo stesso tempo subiscono  sfruttamenti lavorativi e sociali. Un ulteriore problema poi si pone in merito ai bambini di queste coppie di irregolari, con riferimento ai quali, allo stato attuale, non si è grado di sapere se tutti frequentano o meno le nostre scuole. Senza dimenticare, altresì, il pericolo che – come avvenute in altre realtà del comprensorio – a breve la criminalità organizzata possa iniziare a sfruttare tale manovalanza di disperati, formata da soggetti che in quanto irregolari risultano sconosciuti alle Istituzioni. Non è mia intenzione contestare il buon lavoro che comunque in condizioni di emergenza è stato posto in essere dagli uomini della Polizia Municipale, guidati dal Comandante Vecchione. Ma ora è giunto il momento che intervenga l’Amministrazione comunale con provvedimenti specifici e ad hoc. Per questo motivo, e soprattutto al fine di evitare che gli irregolari rimangono sconosciuti alle Istituzioni, ho presentato una interrogazione al Sindaco per chiedere che venga quanto prima realizzato un censimento capillare della popolazione irregolare ed extracomunitaria che staziona nei nostri quartieri. Allo stesso tempo chiediamo di intervenire – come previsto dai vari decreti Maroni – con sanzioni penali e confische degli immobili per chi, a titolo oneroso, dà alloggio ad uno straniero privo di titolo di soggiorno (comma 5-bis dell’articolo 12 del decreto legislativo n. 286 del 1998, inserito nel testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero)».

«Le preoccupazioni del consigliere Sicignano mi preoccupano». Risponde così Tonino Scala, ex consigliere regionale ed esponente stabiese di Sinistra Ecologia e Libertà. «Siamo alle solite: il problema è sempre il nostro vicino. Per molti stabiesi – aggiunge Scala – i resti dei bivacchi degli extracomunitari sono diversi dai loro. Ci indigniamo se un polacco beve una birra in villa comunale e lascia la bottiglia sulla panchina ma il fastidio non esiste se è uno dei nostri figli a fare lo stesso. La maleducazione non ha colore: è maleducazione e basta. Passando nel centro storico qualche giorno fa sono stato avvicinato da alcuni cittadini che si lamentavano per gli odori  provenienti da un garage adibito a casa. Quando ironicamente ho detto che si trattava di ragù ucraino il mio interlocutore si è un po’ innervosito. Forse ci dimentichiamo degli odori della nostra cucina o di quando si cucinava in strada. In alcuni quartieri accade ancora. Fino a quando gli odori sono nostri va tutto bene. Nessuno però si preoccupa delle condizioni di vita di questi uomini e di queste donne. Se cosa buona e giusta si vuole fare è capire ed intervenire per evitare che alcuni stabiesi “regolari”, in barba alle norme vigenti, possano “fittare” dei vecchi garage, bassi e negozi non abitabili a questi immigrati. Questo crea disagio, queste condizioni di vita devono essere rimosse. L’allarme sicurezza in città – prosegue Scala – è legato alla vicenda extracomunitari regolari o non regolari? A Castellammare pezzi di città sono in mano agli immigrati o a stabiesi degni di non avere diritto di cittadinanza? Nella città nella quale vivo ci sono quartieri governati dalla camorra. Per diversi anni la città è stata essenzialmente terra di transito di uomini e donne diretti, poi, a nord, dove il mercato del lavoro prometteva più stabilità e garanzie. Da una decina d’anni, le traiettorie di migrazione, pur rimanendo caratterizzate dalla ricerca di destinazioni finali diverse, trovano, per un numero crescente di persone, nella città luogo dove fermarsi. Condivido le sue preoccupazioni quando afferma che a breve la criminalità organizzata potrebbe, se non lo fa già, sfruttare tale manovalanza di disperati. Conosco Antonio e so che il suo non è un intervento atto ad intervenire su chi ha una pelle diversa dalla nostra. Entrare in questa polemica sarebbe sterile e puerile e non servirebbe alla città e ai fratelli immigrati. La politica, e parlo di tutti noi, sembra non essersi accorta della necessità di intervenire in modo da ridurre le difficoltà e il disagio di persone che quanto più sono integrate nella vita economica e sociale tanto meno possono rappresentare una minaccia per la convivenza civile delle comunità locali. Da questo punto di vista, politiche per l’abitazione, per una migliore gestione del credito, per una scolarizzazione adeguata dei bambini e degli adulti; politiche per una socializzazione migliore, potrebbero rappresentare una risposta più utile di quanto non lo sia la pretesa di chiudere ermeticamente frontiere sempre più difficili da presidiare. La mia preoccupazione caro Antonio – conclude Tonino Scala – non è liberare il centro storico dagli immigrati, serve integrazione, dovremmo tutti preoccuparci di liberare quel pezzo di storia della nostra città dalla camorra».

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