Ercolano, il sindaco Strazzullo: “Basta polemiche, avanti con le risorse del territorio”

C’è fermento nel mondo politico ercolanese: si discute del nuovo Puc (Piano Urbanistico Comunale) e delle strategie d’intervento da adottare per far fronte ad una crisi produttiva senza precedenti. Il sindaco Vincenzo Strazzullo sembra ben assestato alla guida di una maggioranza chiamata oggi a rescindere i legami con un passato amministrativo le cui ripercussioni sul presente potrebbero inficiare gli sforzi di chi si propone di imprimere alla comunità una svolta decisiva: “E’ giunto il momento – ha precisato il consigliere Ciro Buonajuto – di impostare una nuova strategia operativa al fine di far fronte alle “attuali” esigenze di un contesto urbano che ha decisamente i numeri per far bene ed imporsi nel palinsesto produttivo campano. Certo ogni processo di evoluzione socio – culturale degno di tale appellativo non può prescindere dall’attenta analisi della quotidianità in cui si opera: in tal senso occorre spezzare, pur nel rispetto dei meriti acquisiti sul campo dai nostri illustri predecessori, le catene con un passato amministrativo datato e per certi aspetti poco flessibile alle dinamiche evoluzioni di una cittadina “vulcanica” per natura geologica e desiderio di “fare”. Indubbiamente, nel rispetto dei ruoli e delle competenze istituzionali specifiche, farò quanto in mio potere perché il popolo di Ercolano entri maggiormente in sintonia con una classe politica che mai più deve essere considerata dalla gente comune quale astratto e irraggiungibile organo di governo locale ma come un immenso motore sociale atto a promuovere iniziative filantropiche e produttive anelate per decenni da chi non ha mai smesso di credere, operare ed investire ad Ercolano”. Il messaggio che si può  evincere dall’atteggiamento del primo cittadino Strazzullo è inequivocabile: “Andiamo avanti senza inutili polemiche e nella piena consapevolezza delle nostre capacità e delle risorse che il territorio offre alla città”. Piace questa linea adottata dal noto camice bianco: il tutto assume ancora più rilevanza se si pensa alle apparentemente infelici occasioni di confronto organizzate ad Ercolano da qualche esponente della Giunta apparso in vistoso affanno nel replicare a considerazioni quanto meno lesive dell’immagine cittadina mosse paradossalmente da “graditi ospiti”. Insomma gli ingredienti ci sono tutti per un inverno di “fuoco” in quel della politica ercolanese: saranno i fatti a svelare la reale consistenza di un nuovo modo di concepire il rapporto con la popolazione che potrebbe definitivamente sancire il trionfo o l’“annullamento” della nuova classe politica indigena. Una cosa però appare ormai fuori discussione: Ercolano resta, politicamente parlando, agli “ercolanesi”.

Alfonso Maria Liguori

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