Figli d’arte alla Sint e nel CdA delle Terme di Stabia, speriamo sia finita e che questi cambi si fermino qui, atteso che nel periodo migratorio in giro si vedono solo molti palumbo, ma considerando che bisogna ancora nominare il nuovo collegio sindacale confidiamo di poter leggere nomi di nuovi professionisti che risultino estranei all’ambiente del solaro, ma soprattutto indigeni.
Molta acqua è passata sotto i ponti dall’ultimo stipendio percepito durante la gestione Iovieno-Marasca (mentre altri percepivano il pagamento di circa 200 ore di ferie non fruite), ed il sorriso sembra prendere forma sul viso delle maestranze. Solo un piccolo e timido accenno, a giudicare dalle reazioni che sono state registrate, passatismi che hanno visto infuriare molti lavoratori i quali hanno avuto modo di rilevare madornali e vistosi errori nella redazione della busta paga.
Questa situazione si è reiterata per la seconda volta consecutiva, è chiaro che gli errori nella redazione di questo importante documento, determina gravi danni non solo per gli importi sballati, ma anche per gli impegni finanziari assunti dallo stesso lavoratore in relazione a trattenute afferenti prestiti, assicurazioni e quant’altro appartenente alla gestione del piccolo e sudato budget di competenza. Bisogna mettere fine repentinamente a questi problemi, ne subiscono le negative ripercussioni sia le maestranze che la stessa azienda. Peraltro, anche sulla questione degli acconti sulle competenze maturate, si ravvisa il bisogno di cambiare l’attuale protocollo, un percorso mortificante che fa letteralmente a pugni con la normativa sulla privacy. Anche i lavoratori a prestazione (fisiokinesiterapia e medici) sono lavoratori come gli altri, e le loro spettanze debbono essere disponibili contestualmente a quelle delle maestranze termali, non è possibile pagare gli uni discriminando altri. Si ravvisa altresì la necessità di una riorganizzazione dei servizi ed una ristrutturazione delle aree, procedendo ad una pianificazione efficace ed efficiente che resta da sempre il tallone d’Achille di questa azienda. L’applicazione di regole che valgano per tutti, non possiamo pensare di rilanciare l’azienda ed il termalismo con soloniche dichiarazioni di intenti, soddisfi solo pensare che fino ad appena venti giorni fa si gestiva l’azienda come una salumeria. L’atteggiamento di qualche quadro crea spesso imbarazzo e difficoltà alla gestione, all’uopo esortiamo il nuovo CdA e il direttore generale ad individuare i necessari correttivi con urgenza, tanto ad evitare ripercussioni di carattere legale in ordine a rivendicazioni che potrebbero riverberarsi sulla già disastrosa economia di un’azienda già stravolta. Urge pertanto, redigere con urgenza un piano industriale credibile ed attuabile, la nostra azienda, nonostante tutto, resta una realtà produttiva viva e professionalmente all’altezza di un rilancio non più procrastinabile.
I rappresentanti aziendali Cisl e Uil