Scafati Basket bella solo in casa: quarto successo al PalaMangano

Peccato che il campionato di Legadue è composto da un turno di andata ed uno di ritorno. E peccato che il motivo principale del doppio turno è legato al fatto che bisogna giocare le gare sia in casa, che in trasferta. Se si potesse giocare solo tra le mura amiche, oggi la Sunrise Scafati sarebbe sicuramente in vetta alla classifica, con un ruolino di marcia strepitoso ed il classico stile di una autentica schiacciasassi. In otto gare fin qui disputate, la compagine dell’Agro ha fatto registrare quattro sconfitte (fuori casa) e quattro vittorie (in casa). Il PalaMangano si è finora confermato quella roccaforte inespugnabile sulla quale sono state costruite stagioni agonistiche importanti, con risultati e traguardi prestigiosi.

L’ultima squadra a pagare dazio in terra salernitana è stato, in ordine di tempo, il Tuscany Pistoia, secondo della classe, surclassato 93-71 domenica scorsa nella struttura di Viale della Gloria. Di partita vera e propria non si può propriamente parlare, perché i locali sono stati quasi perfetti, tenendo in mano le redini dell’incontro per quasi tutta la sua durata e giocando con grande intensità e solidità. Esordio positivo per il neoacquisto Radulovic (18 punti con 4 triple e 5 recuperi), che in settimana ha preso il posto di Giovanni Fattori, in odore di taglio e vicino proprio alla società toscana. Con lui, gli ispirati Davis (26) e Casini (11) hanno fatto in campo il bello ed il cattivo tempo. Ma il migliore è stato senza dubbio Baldassarre, apparso ormai integrato nel tessuto del gioco scafatese, dimostrandosi sempre più utile negli schemi e bravo a farsi trovare pronto, ogni qual volta gli viene chiesto di fornire il suo contributo: in circa venti minuti, ha prodotto 13 punti, conditi da 10 rimbalzi e 4 recuperi. Unico neo della sua prova è stata l’espulsione nel finale, dopo una colluttazione accesa con Forte e Varnado (anche loro espulsi).

Ma ciò che contava maggiormente era la vittoria e la Sunrise Scafati l’ha conquistata con pieno merito e nella maniera più netta e perentoria possibile. Anche il tecnico Giulio Griccioli sembra essersi guadagnato tutta la fiducia della società, che ha visto la squadra giocare bene, con grande orgoglio e personalità, come non si vedeva da tempo.

«Sono molto soddisfatto della prova offerta dai miei ragazzi – ha esclamato un entusiasta coach Giulio Griccioli – perché hanno giocato bene, difendendo forte e scegliendo sempre il tiro migliore in attacco. Devo complimentarmi con tutti gli atleti, che hanno giocato con grande aggressività e intensità. Stiamo percorrendo la strada giusta, ma ora dobbiamo lavorare sodo per imparare ad essere più continui nei risultati, altrimenti non potremo mai aspirare alle zone alte della classifica. Per riuscirci, ho chiesto alla squadra di restare concentrata e unita. Ora dobbiamo pensare al prossimo incontro, ancora una volta in casa contro Casalpusterlengo, per poi impegnarci sodo e cercare di toglierci dalle spalle la scimmia del successo in trasferta».

Nonostante la vittoria arrivata in maniera così netta e perentoria e nonostante l’ottima prestazione della squadra, la panchina del tecnico toscano sembra essere ancora traballante. E’ già da un po’ di giorni, infatti, che si vocifera di un suo probabile esonero, in caso di sconfitta casalinga in uno di questi due incontri consecutivi al PalaMangano (Tuscany Pistoia e Assigeco Casalpusterlengo). La prima gli è andata bene, anzi benissimo, ma le acque non sembrano essere ancora chete. Ed il fantasma di Nando Gentile continua ad aleggiare su di lui. «Ogni allenatore ha il compito di far giocare bene la propria squadra, con i suoi schemi, e di ottenere buoni risultati. Se questi non arrivano, è normale che il primo a pagare è proprio il coach: ormai conosco bene le cose ed ho imparato a convivere con le pressioni, che sono parte integrante di questo mestiere, che altrimenti non potrei fare. Da quando sono arrivato a Scafati sono cambiati sia gli obiettivi, che alcuni giocatori. Non può certo dispiacermi l’arrivo di atleti del calibro di Hunter e Radulovic, che hanno esperienza da vendere e che aiutano a crescere me e l’intero ambiente».

Antonio Pollioso

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