Fincantieri, la Uil: “Rischio blocco per lo stabilimento di Castellammare”

Rischio blocco per lo stabilimento Fincantieri di Castellammare: è l’allarme lanciato nelle scorse ore dal segretario generale della Uilm Campania Giovanni Sgambati. Ieri, infatti, sono stati illustrati dall’azienda ai sindacati i “numeri” riguardanti la cassa integrazione prevista per il prossimo anno: entro la metà del 2011 saliranno dagli attuali 800 a 2200 i lavoratori Fincantieri coinvolti dal provvedimento.

“I cantieri più esposti – ha spiegato Sgambati – sono quello di Castellammare e quello di Ancona, ciascuno con oltre 500 persone in cig previste. Gli altri cantieri in cui sarà distribuita la cassa integrazione sono Monfalcone, Muggiano, Riva Trigoso e Palermo. Per quanto riguarda la questione dei pattugliatori, invece, rimane ancora un’incognita, ma anche se va tutto a buon fine non saranno cantierabili prima di settembre.

Per Castellammare questo significherebbe il quasi totale blocco del cantiere e per noi è inaccettabile. – ha continuato il rappresentante della Uil – Bisogna trovare una soluzione che permetta il non totale arresto del cantiere. In parte Fincantieri ha risposto con minime possibilità di trasferte, ma questo non è sufficiente, va trovata una soluzione per una maggiore distribuzione. Inoltre è stato chiesto all’azienda di trovare una disponibilità economica per i lavoratori che sono da più tempo in cassa integrazione”.

Anche la Fiom Cgil ha espresso forte preoccupazione che il lungo ciclo di cassa integrazione negli stabilimenti di Fincantieri annunciato a Roma dai vertici Fincantieri.

“Nell’immediato – si legge in un comunicato – i sindacati hanno chiesto a Fincantieri, che però non ha accettato, di considerare comunque l’ipotesi dei contratti di solidarietà che, meglio della cassa integrazione riescono a tutelare il reddito dei dipendenti vista anche la prospettiva di dover rimanere in cassa integrazione per moltissimo tempo. E’ necessario aprire subito un confronto con il Governo, azionista di maggioranza del gruppo ligure, perché così come è stata descritta la situazione la cantieristica pubblica non ha alcuna prospettiva futura”.

FF

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