L’acqua nei nostri rubinetti, è potabile?

Arsenico, cadmio, nichel, ferro, manganese, fluoruri, policlorobifenili e chi più ne ha, più ne metta, in concentrazione superiore ai limiti consentiti dalla legge. Questi sono i materiali  che si aggirano nei nostri rubinetti provocando non pochi problemi,soprattutto alla nostra salute. E’ notizia di questi giorni, il no secco della Unione Europea circa la deroga all’ innalzamento dei limiti chiesti dall’Italia sulla concentrazione di arsenico nelle acque a uso alimentare. Il limite, ha ancora ricordato in una nota il ministro della salute, era fissato a 10 milligrammi per litro e l’ordinanza lo aveva portato a 50, ora la Comunità europea indica l’opportunità di non superare i 20 milligrammi. L’arsenico è un semimetallo che si presenta in tre forme allotropiche diverse: gialla, nera e grigia ed I suoi composti trovano impiego come pesticidi, erbicidi ed insetticidi. È inoltre usato in alcune leghe. Ci troviamo,QUINDI, di fronte ad una sostanza ‘’pericolosa’’,che in  taluni casi può provocare malattie, e perfino l’insorgere del cancro. E’ scattata già da giorni,una vera e propria corsa contro il tempo per evitare che a casa di migliaia di famiglie i rubinetti possano restare chiusi a seguito di una possibile raffica di ordinanze a seguito dell’arsenico. Queste ordinanze che potrebbero arrivare molto presto e richieste da Bruxelles ,porterebbero alla proibizione dell’acqua ad uso domestico, causa non potabilità. L’intimazione della comunità europea inviata il 28 ottobre scorso al ministero della Salute dall’Ufficio Ambiente della Ue apre il focus su di un grosso problema sanitario che interesserebbe 128 comuni Italiani divisi tra 5 regioni,da Nord a Sud. In testa c’è il Lazio, con 91 città e con sindaci costretti a vietare l’uso dell’acqua domestica per uso potabile. Ma ovviamente la questione riguarda anche la Campania,con 14 comuni, per ora non gravati dall’allarme arsenico,e che  hanno ottenuto la deroga per ciò che riguarda il floruro: si tratta di Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, S. Anastasia, San Giorgio a Cremano, S. Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre del Greco, Volla. Per il borio ed il fluoruro l’ Ue ha in buona sostanza accolto la possibilità di derogare temporaneamente il limite massimo consentito portandolo rispettivamente a 2-3 mg/l e 2,5 mg/l, per l’arsenico la tolleranza per lo sforamento è di massimo 10mg in più rispetto al quantitativo “consigliato”(10mg/l).

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