HIS SUMUS FELICIS, questa la frase che 2000 anni fa campeggiava sui muri dell’Antica Pompei, quando, percorrendo via dell’Abbondanza si poteva udire il fragore delle armi provenire dalla Schola Armaturarum.
Qui, 2000 anni dopo, siamo infelici e costernati poiché, in un mattino di novembre si è udito il rumore dell’acqua e delle pietre, quelle della stessa Schola. L’Armeria è collassata su se stessa portandosi via anche il muro della bottega di Zosimus il vasaio.
Laddove non hanno potuto il Vesuvio, la guerra e il terremoto, ha potuto l’incuria.
Come rimanere insensibili e immobili di fronte a tale disastro, come immaginarsi il museo all’aperto, più noto all’umanità, sgretolarsi sotto la pioggia? Come preservare e tramandare questo immenso patrimonio uguale o meglio di come ci è stato lasciato? Questi gli interrogativi principali. Bisogna, forse, ripensare, alla luce del XXI secolo, alle categorie della conservazione e della fruizione come categorie diverse, non sovrapponibili, ma coniugabili nel sito archeologico più visitato al mondo, ripartendo proprio dal concetto di rovina come “giacimento culturale” e dal Codice per i Beni culturali (D. Lgs. 42/04).
In definitiva, tanto ancora rimane da fare per le nostre vestigia, e, alla luce della contemporaneità, la modalità legata alla ricerca interdisciplinare appare la strada più appropriata da perseguire. indagando nuovi strumenti e nuove forme di collaborazione. In uno scenario più ampio il dibattito si estende alla problematica del dissesto idrogeologico, alla gestione e prevenzione del rischio, e, più in generale al rapporto Città Antica/Città Nuova anche in considerazione del fatto che, proprio in questi giorni, si sta redigendo il nuovo PUC per Pompei, ma questo è un altro argomento!
Rifuggendo dalle polemiche sterili e strumentali e dall’attribuzione di colpe (che pure ci sono) non possiamo non mettere a disposizione le nostre idee e le nostre competenze, nella speranza di poter contribuire ad una migliore tutela e gestione del Bene Pompei. Cosa che abbiamo fatto attraverso Studio 147, un’associazione di architetti, ingegneri e imprenditori, ben radicata su tutto il territorio campano e fondata a Napoli alla fine del 2007 dall’arch. Gaetano Troncone. A tal proposito desidero ringraziare il relativo comitato scientifico che ha dato sin da subito la propria disponibilità a lavorare a questo tema e che si avvale di numerose e preziose collaborazioni con professionalità che vanno dal’ingegneria gestionale al restauro conservativo.
arch. Marilicia Longobardi
Studio 147
Studio 147 è un’associazione professionale fondata a Napoli alla fine del 2007 dall’ arch. Gaetano Troncone per far fronte alle esigenze del professionista che esercita sempre meno un ruolo sociale, in mancanza di soggetti capaci di essere portatrici di diritti e di interessi positivi.
L’associazione, composta attualmente da circa 400 professionisti , in maggioranza architetti, ma anche ingegneri e imprenditori, conta rappresentanti in quasi tutti i novantadue comuni della provincia di Napoli e annovera tra i suoi iscritti professori universitari come Nicola Pagliara, Massimo Pica Ciamarra, Massimo Rosi, Francesco Forte, Vittorio Di Pace,Romano lanini, Giacinta Jalongo, Antonio Gison, Mario Sicoli, Luciano Scotto Di Vettimo e tanti altri, tra cui molti giovani professionisti, rappresentanti delle istituzioni, della soprintendenza, delle imprese etc.
Molte sono le attività del gruppo, aggiornamenti professionali costanti, incontri per scambi culturali e professionali, ma soprattutto iniziative volte a rivendicare gli interessi e i diritti del professionista il quale è considerato sempre meno una “risorsa”, sia dalle norme legislative, sia nel processo progettuale, divenuto appannaggio delle grandi società e imprese che, muovendosi in una logica di stringente economia, propongono l’utilizzo di tecnologie e soluzioni immutabili con la rinuncia ad ogni ipotesi di innovazione.
L’associazione ha visto una rapida crescita soprattutto grazie alle nuove tecnologie di comunicazione,
quali mailing list, siti web, forum, chat, sms, blog, web tv, web 2 ed è proprio grazie all’uso di internet, integrato ai sistemi tradizionali di comunicazione, come incontri costanti tra gli associati, dibattiti, convegni a tema, che il gruppo continua a crescere in modo esponenziale, proponendosi come portavoce delle istanze della categoria e come interlocutore verso le istituzioni che, qualche volta, disattendono le aspettative.
Il presidente
arch. Gaetano Troncone