L’alleanza interpartitica tra Pd, SEL, IdV e PdCI, voluta fortemente da Porcelli, chiamata l’Alternativa, si è imposta in poche settimane come valida realtà di opposizione al governo Starita.
Il primo cittadino del comune oplontino è sempre più accerchiato da diverse forze di opposizione sia di destra che di sinistra, dato che, come è stato più volte detto e scritto, la giunta Starita, nata inizialmente con partiti di centrosinistra, per poter continuare a governare, ha sancito alleanze anche con partiti della destra moderata di Torre.
Ciro Alfieri, del gruppo API, aveva commentato questa scelta affermando: “Siamo per un centrosinistra allargato, e quindi più forte.”. Ma è stato inevitabile, per Starita e i suoi sostenitori, creare una profonda frattura con i passati alleati, e oggi, con l’uscita della maggior parte dei sostenitori del governo (appunto Pd, SEL, IdV e PdCI), e con la formazione di nuove coalizioni, la matassa politica continua a ingarbugliarsi.
Lo scopo dell’Alternaiva è quello di creare una forte è univoca realtà di opposizione. Ufficialmente Porcelli ha parlato di rafforzamento in vista delle elezioni del 2012, però si è pronti a una possibile caduta del governo, anche precedente alla fine del mandato. La ragione è ormai patente: la giunta di Torre Annunziata non riesce più a legiferare e a riprendere il pieno possesso di quel programma interpartitico stabilito lo scorso giugno. Ma Il rischio di una caduta dell’attuale governo non è un fattore pienamente positivo per le opposizioni e per la stessa città oplontina. Torre Annunziata sta ancora attraversando un periodo di profonda crisi economica che penalizza i servizi e le imprese, e un ulteriore stallo nei palazzi del potere potrebbe penalizzare soprattutto quelle classi più esposte sul piano sociale.
La passata festa patronale, ha dimostrato in maniera ineccepibile che Starita non rappresenta più la maggioranza dei cittadini di Torre Annunziata, ormai traditi dai troppi tentennamenti e dalle troppe reticenze. Però, qualora la neo-giunta Starita decidesse di dichiarare apertamente lo stato di crisi, sul fronte elettorale i cittadini accetterebbero in maniera negativa e critica il ritorno alle urne e le opposizioni rischierebbero di formare alleanze frettolose fragili. C’è il rischio serissimo, infatti, che i buoni presupposti dell’Alternativa vadano in senso contrario alla formazione di una realtà salda, ampliandosi verso gruppi politici troppo diversi. La dichiarata apertura, in questi ultimi giorni, da parte del nuovo grande interpartitico all’UdC ed Mpa, potrebbe portare non solo voti in più, ma, a un eventuale progetto di alleanza, ulteriori richieste ed esigenze.
Resta inoltre sul tavolo del confronto la questione del partito SEL, che a causa del consigliere Andrea Fiorillo (fortemente criticato da più parti politiche, specialmente dal Pd) si trova nell’ambigua posizione di avere un partito di appartenenza all’opposizione e di contribuire al rafforzamento del governo che si vorrebbe veder finire. Un paradosso quindi dei più drammatici e tristemente ironici della politica torrese, in cui si dimostra in maniera eclatante come l’interesse personale, calpesti un ideologia e uno stato di necessità.
I rafforzamenti e i riassestamenti politici non riguardano soltanto le relazioni tra partiti, ma soprattutto le relazioni tra politici dello stesso colore; nel Congresso del 2010 del partito di Rifondazione Comunista di Torre Annunziata (tenuto lo scorso 9 novembre), si è affrontato il tema delle difficoltà occupazionali nel comune oplontino. Attraverso un lungo discorso del segretario cittadino Osvaldo Ciaravola, riconfermato all’unanimità alla guida del partito anche nel prossimo anno, è stato detto che la città ha bisogno di riforme sia sul piano lavorativo, che assistenziale. È stato riconfermato inoltre il precedente direttivo: Michele D´Apuzzo, Gaetano Pane, Nicola Borriello, Salvatore Izzo, Pasquale Vitiello, Antonio Gallo e Alessandro Gaglione.
Gioacchino Iuzzino