S’è celebrata presso la chiesa del SS Salvatore e Sant’Andrea la Santa Messa in ricordo del tragico evento.
Casola subì gravissimi danni in termini di perdite umane e di danni alle infrastrutture del Paese, grande commozione e partecipazione.
Nella D’Agostino Assessore alle Politiche Sociali, con visibile commozione commenta: “Per quelli della mia età può apparire un brutto periodo di stori, nei volti dei miei nonni, parenti e zii, vedo la paura, il timore per quello che s’è verificato in quei 90 sec. – ma anche la grazia per essere ancora qui a raccontarlo. La natura esplose contro l’uomo per questo mi dico e vi dico non perdiamo parte del nostro tempo in cose inutili. Ma fondiamo la nostra vita ed ognuno di noi nell’ambito delle proprie competenze facciamo sino in fondo sempre la propria parte,il proprio dovere”.
Il sindaco Domenico Peccerillo riflette: “Il 23 novembre 1980 ore 19:34 una vera e propria apocalisse in poco tempo niente fu come prima, l’inferno seminò morte e distruzione, 2570 vittime,9000feriti, 300.000 senza tetto, 500 Comuni disastrati, la nostra Regione all’improvviso cambiò volto. Il nostro piccolo Paese all’improvviso si ritrovò piegato su se stesso, tra angoscia e paura; momenti terribili con grandi manifestazioni di solidarietà tra le persone. Quella sera di trent’anni fa non crollarono solo le case, le strade e i paesi,il vero epicentro del terremoto era ormai dentro tutti noi,il ricordo più doloroso è quello di Avellino dove crollò una chiesa con all’interno molti bambini,ma anche i Monti Lattari e Casola furono colpiti e danneggiati dalle scosse lancinanti del terremoto”.
Il ricordo è vivo negli abitanti di Casola che hanno partecipato alla commemorazione nonostante il temporale fortissimo.
Giovanni Cascone