L’offerta di una lampada votiva da parte dell’assessore Felice Manfellotto e la consegna di una petizione a favore della beatificazione di Francesco Maria Castelli ha mosso più di duecento fedeli di Sant’Anastasia, soprattutto della zona alta del paese nota come “Sant’Antonio”, verso la chiesa S. M. del Caravaggio a Napoli, ove è sepolto il venerabile.
Giovane “santo” nativo della cittadina vesuviana, ha vissuto “sopra S. Antonio” dal 21 marzo 1752 al 19 settembre 1771. Scelse di vivere da sacerdote e religioso, per coinvolgere alla Fede quanti venivano in contatto con lui.
Insieme a Padre Giacomo Verrengia, parroco a Sant’Antonio e ai 200 fedeli, erano la presidente del Comitato per il Beato F. M. Castelli, Rosa De Simone Sbrescia, l’assessore Felice Manfellotto e la consigliera Annarita De Simone (PDL), per partecipare anche alla Santa Messa celebrata dal Padre barnabita Giovanni Scalese.
“Siamo in tanti qui, e non siamo tutti, presso le spoglie del nostro santo – scrive Rosa De Simone Sbrescia nella lettera consegnata al postulatore – perché lo sentiamo già tale, a dare testimonianza del nostro legame. Lei non è un conterraneo, non gode del profumo dei luoghi dove egli visse e continua a vivere, non conosce come tutti noi lo sentiamo essere parte di noi. Questo sentire però è necessario infonderlo anche in lei nel patrocinare la causa del santo perché occorre alfine anche una giusta dose di fervore e di convinzione. Il risveglio dell’ammirazione per il santo nelle sedi romane è indispensabile per il buon esito dell’alta missione che si è assunta. Noi siamo in tanti perché vogliamo trasmettere e far sentire anche a lei oggi questo calore spirituale perché a Roma, rivisitando tutto il carteggio della vita eroica e santa vissuta dal venerabile Castelli lei troverà la giusta spinta per postulare l’attesa dichiarazione di beato. Lo stesso comune di Sant’Anastasia condivide questi sentimenti”.
“L’amministrazione segue con attenzione questi momenti importanti della vita della comunità, quale segno tangibile di condivisione e di amore nei confronti di un testimone di vita qual è stato ed è tutt’ora il venerabile Castelli. La sua brevità di vita ci ha lasciato indiscutibilmente un insegnamento dell’importanza di vivere inseriti all’interno della comunità. Non a caso – afferma l’assessore Felice Manfellotto – in uno degli scritti a lui dedicato, pubblicato da Felice Sala nel 1965, si dice che le mamme anastasiane lo proponevano come modello di pietà e di diligenza nello studio ai loro figli che frequentavano la stessa scuola. Per riscoprire la sua figura e quella del beato Francesco Maione, abbiamo voluto che nel corso dei festeggiamenti del Bicentenari della nostra città vi fosse a fine marzo 2011 un momento dedicato alle radici spirituali della nostra comunità. E’ stata questa, per me, un’esperienza importante per tanti motivi, tra cui il condividere con i miei concittadini l’offerta della lampada, dall’altro testimoniare al postulatore ed alla comunità di S. Antonio l’auspicio dell’amministrazione che la causa di beatificazione di Castelli abbia un riscontro positivo in tempi ragionevolmente brevi”.
“La mia presenza è dovuta al fatto che siamo sensibili alle richieste dei fedeli, come lo è il Sindaco e credo lo sia tutto il Consiglio Comunale. Perorare la causa di un cittadino illustre del nostro paese mi onora e mi responsabilizza ancora di più. Con l’esempio della sua vita, il venerabile Castelli – afferma la consigliera Annarita De Simone – ha lasciato una traccia indelebile per tutta la cittadinanza ed in particolare per i giovani, che sono chiamati ad essere il futuro. Un futuro che sia improntato su stili di vita adeguati ad un paese ed una società che vuole uscire dalla mediocrità e fondarsi su valori veri e condivisibili. Questo sforzo di puntare ai valori lo facciamo continuamente come amministrazione e per questo facciamo anche noi richiesta di accelerare il processo di beatificazione del nostro Francesco Maria Castelli”.
Sant’Anastasia aspetta anche che proceda il percorso della Chiesa per la santificazione del Beato Francesco Maione e domenica scorsa è toccato al vice-sindaco Ciro Castaldo presenziare alla cerimonia e compiere il gesto dell’offerta della lampada votiva “per dare al postulatore un segno di condivisione da parte dell’amministrazione comunale, che, tramite il sindaco Carmine Esposito, si è più volte espressa favorevolmente sulla necessità di valorizzare le eccellenze del paese e i suoi testimoni di vita impregnata di santità come il venerabile Castelli e il beato Francesco Maione. Abbiamo appreso con soddisfazione che c’è un postulatore per il processo di santità di Francesco Maione ed ho invitato i prelati a partecipare agli eventi di marzo prossimo, nell’ambito del bicentenario, perché dedicheremo a queste figure uno spazio apposito, per riscoprire le radici spirituali e religiose della nostra comunità”.